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Immigrato morto in cella a Brescia; premiato il carabiniere che lo sorvegliava
Fonte: Ansa, 18 dicembre 2010
18 dicembre 2010

"Ribadisco l'assoluta correttezza e trasparenza dell'Arma, attestata anche da immagini video che abbiamo provveduto a consegnare all'autorità giudiziaria".
Così, oggi, il colonnello Marco Turchi, comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, riferendosi alla morte di un senegalese, avvenuta in una cella di sicurezza della caserma Masotti, sede del comando provinciale dei carabinieri.
L'ufficiale ha quindi aggiunto: "Immagini video che sono frutto delle telecamere che sono all'interno della nostra struttura e che documentano esattamente la dinamica dell'evento e attestano anche l'immediatezza dei soccorsi e il senso di umanità che contraddistingue ogni carabiniere, e che ha contraddistinto anche i carabinieri che hanno operato in questa circostanza nel custodire persone che sono prive della libertà personale".
Parlando del trattamento di chi viene portato in cella di sicurezza ha spiegato: "Non vorrei scadere nella retorica, ma alcuni extracomunitari vengono ogni tanto in caserma chiedendo d'essere arrestati proprio perché gli assicuriamo un tetto e un pasto caldo". E ha precisato: "le nostre camere di sicurezza sono prive di riscaldamento, appunto perché facendo una battuta... si va al fresco. Ma i locali attorno sono riscaldati, quindi non è che si sta al freddo. Non è il freddo una delle concause che hanno portato al decesso. Peraltro dai primi accertamenti non è che si è capito esattamente qual è stato il problema, aneurisma o quant'altro che ha determinato la morte". Il Colonnello Turchi, durante lo scambio di auguri natalizi ha inoltre consegnato un riconoscimento "per la sensibilità mostrata" al carabiniere in servizio presso la cella di sicurezza mentre l'immigrato, morto domenica scorsa e arrestato due giorni prima, era detenuto.