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Le tre "colpe"; nero di pelle, disoccupato e malato...
Marco Pacciotti
Fonte: L'Unità, 17 dicembre 2010
17 dicembre 2010

Se sei nero di pelle, disoccupato per via della crisi e malato, oggi in Italia rischi molto. Un paradosso, una forzatura? Forse si, ma non tanto guardando a quanto è avvenuto a Brescia. Un uomo di 36 anni che camminava tranquillamente per la città in cui viveva da circa 15, e che forse riteneva la sua città adottiva, viene fermato per accertamenti senza una ragione, l'unica plausibile è il colore della sua pelle, è nero.

Evidentemente un indizio di reato per alcuni, quasi una colpa. La seconda colpa, ancora più incredibile in una Repubblica fondata sul lavoro, è quella di aver perso la propria occupazione per la crisi economica e di non aver trovato lavoro entro i sei mesi previsti dalla Bossi-Fini.
Scaduto questo termine infatti, a rigor di legge, lo straniero perde il diritto di soggiornare in Italia. Una irregolarità che in base al successivo famigerato pacchetto sicurezza Maroni del 2009, diventa un crimine e come tale perseguibile penalmente. Tant'è che il nero disoccupato viene portato alla stazione dei carabinieri e qui trattenuto per le procedure previste.
A queste due colpe, si aggiunge la terza, quella di essere anche malato, un banale asma che diventa crisi respiratoria. Il ricovero, forse tardivo, risulta inutile. Elhdy Seyou Gadiaga non ce la fa, muore. E solo con la sua morte questo storia, comune per il resto a quella di decine di migliaia di stranieri , arriva ad ottenere l'attenzione dei mezzi di informazione.
Quello che altrimenti sarebbe rimasto un "normale" caso di controllo di documenti da relegare in qualche anonima statistica, diviene invece un tema che deve interrogarci su cosa è accaduto nel paese di quella che forse è la più bella costituzione al mondo. Quale deriva ha reso possibile che le persone divenissero per il legislatore solo braccia da lavoro e criminali in assenza di occupazione? La tragedia di una morte assurda e vergognosa, e la giusta indignazione che ne segue, non deve impedirci però di vedere una cosa ancor più grave.
L'aberrazione di un meccanismo che stritola la dignità della persona e la rende vulnerabile, in balia degli eventi e perseguibile senza che abbia commesso reati contro persone, o il patrimonio o la pubblica morale. Questa è l'ideologia di matrice leghista che ispira la Bossi-Fini e il pacchetto sicurezza, leggi dello Stato che stravolgono la filosofia e lo spirito alla base della nostra Costituzione, che instillano la cultura della paura e della divisione, che vogliono i cittadini stranieri invisibili e silenti. Una idea di società chiusa, impaurita, a compartimenti stagni.
Non so quanto durerà l'attuale maggioranza, spero non molto. Sono invece certo che quando il Pd tornerà a governare, fra le prime cose, dovrà cancellare le due vergognose leggi qui citate; sanando finalmente la ferita aperta nella Costituzione e restituendo dignità e serenità perdute alle centinaia di migliaia di nuovi cittadini che hanno scelto l'Italia come seconda patria, contribuendo al suo arricchimento culturale ed economico.