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Lazio: in 7 giorni morti due detenuti con problemi psichici
Fonte: La Repubblica, 1 maggio 2008
1 maggio 2008

La notizia è stata diffusa dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni. Stefano M., 40 anni, invalido al 100%, è morto la notte tra il 22 e il 23 aprile a Regina Coeli dove era da un anno in custodia cautelare: l'uomo, che aveva alle spalle diversi ricoveri in ospedali giudiziari, più volte in carcere aveva avuto comportamenti aggressivi verso se stesso e verso gli altri e, per questo, dopo essere stato anche ricoverato in osservazione psichiatrica, era da qualche giorno sottoposto a strettissima sorveglianza e guardato a vista. L'agente, poco dopo la mezzanotte del 22 aprile, insospettito dal suo silenzio ha dato l'allarme ma il medico di turno non ha potuto far altro che certificare il decesso.

Sul suo corpo è stata poi effettuata l'autopsia ed ora si attendono le conclusioni del medico legale. L'altro detenuto morto in carcere si chiamava Orazio I., aveva 35 anni: tossicodipendente, era arrivato nel carcere di Frosinone, il 5 aprile scorso ed è morto ieri mattina nel reparto d'isolamento dell'istituto della città ciociara. Subito dopo essere arrivato a Frosinone, aveva avuto comportamenti violenti e aggressivi, tentando più volte di farsi del male da solo e dando fuoco alla cella. Sembra che la morte di entrambi i detenuti sia stata causata da arresto cardiocircolatorio. "Al di là delle conclusioni dell'autorità giudiziaria - ha detto Marroni - due persone sono morte in luoghi dove non dovevano stare: il carcere.

È evidente che, fra i detenuti, la patologia psichiatrica non può essere gestita solo con il carcere o l'uso massiccio di farmaci. Per ogni tipo di malattia è importante intervenire con tempestività garantendo le cure adeguate ai pazienti. Per questi motivi è fondamentale il passaggio della medicina penitenziaria dal ministero di Giustizia ai Servizi Sanitari Regionali, cosa che nel Lazio è già stata avviata in alcune realtà ma che ora è necessario accelerare".