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Arresti illegali al G8 in piazza Manin poliziotti condannati anche in Cassazione

DUE manifestanti spagnoli si avvicinarono al gruppo di agenti con le mani alzate ma nel verbale la realtà venne stravolta e i due furono trasformati in violenti "black bloc". Ieri mattina la Cassazione ha confermato la pesante condanna (4 anni) per quattro poliziotti del reparto mobile di Bologna che nel luglio del 2011 durante il G8 si resero protagonisti del reato di arresto illegale in piazza Manin, il luogo in cui decine di pacifisti cattolici della Rete Lilliput vennero picchiati senza motivo dalle forze dell' ordine. In primo grado erano stati tutti assolti e in appello, nel luglio 2010, la sentenza era stata ribaltata. I poliziotti condannati sono Antonio Cecere, Luciano Beretti, Marco Neri e Simone Volpini. Le accuse a loro carico erano quelle di falso ideologico in atti pubblici, calunnia e abuso d' ufficio ma su questi ultimi due reati era stata dichiarata la prescrizione. L' inchiesta che li ha portati sul banco degli imputati riguardava gli avvenimenti del 20 luglio 2001. I poliziotti bolognesi furono inviati in piazza dove pochi minuti prima erano passati i black bloc in fuga. I manganelli si accanirono contro i pacifisti e fra gli arrestati vi furono i due studenti spagnoli che erano stati accusati ingiustamente di aver lanciato una bottiglia incendiaria e di essersi scagliati contro gli agenti impugnando una sbarra di ferro. Ad appellarsi contro la sentenza di primo grado erano stati il pm Francesco Albini Cardona che aveva chiesto 4 anni e le parti civili rappresentate dagli avvocati Emanuele Tambuscio e Laura Tartarini. I giudici d' appello scrissero in sentenza che: «E' falsa la circostanza secondo cui gli arresti dei due spagnoli sarebbero avvenuti in un contesto di scontri tra manifestanti e polizia. Dai filmati si vede benissimo come gli arrestati si siano diretti a mani nude contro i blindati della polizia». Fondamentali per l' accertamento della verità sono state le numerose foto scattate quel giorno e poi il filmato di Luna Rossa, il gruppo del regista Francesco Maselli che ha documentato i giorni degli scontri al G8 del 2001. Questa vicenda ha generato anche un' altra tranche d' indagine che vede indagato per falsa testimonianza il vicequestore Massimo Cinti il quale, in udienza in qualità di teste fornì una versione dell' accaduto palesemente falsa secondo gli stessi giudici che trasmisero gli atti alla procura. Per lui si profila la richiesta di rinvio a giudizio. - MARCO PREVE

N.B.: Il Cinti citato qui per il quale "si profila la richiesta di rinvio a giudizio" è Luca Cinti, non Massimo Cinti, vice questore di Imola come ha scritto a giugno il Corrire di Romagna (http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/corriere_romagna_g8_vice_questore_accusato_di_falso.php) dopo l'inchiesta riportata su Micromega (http://temi.repubblica.it/micromega-online/genova-2001-impunita-di-stato) e ripresa anche da Repubblica (http://genova.repubblica.it/cronaca/2011/06/22/news/g8_va_in_scena_l_ultima_inchiesta-18055965/)