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G8, avvocati all'attacco. "Pignorate il questore Mortola"

Alcuni avvocati del Genoa Legal Forum hanno avviato le procedure di pignoramento nei confronti del questore Spartaco Mortola, uno dei condannati per l'irruzione sanguinosa alla scuola Diaz durante il G8 del luglio 2001. E intanto, il comitato "Verità e Giustizia" accusa: "Pagati i risarcimenti del processo Diaz per tutelare i vertici della polizia, mentre le vittime di Bolzaneto sono ancora in attesa visto, che i condannati non hanno cognomi importanti".

Andiamo con ordine. L'atto di precetto - che in assenza di risposta porta al pignoramento dei beni o di parte dello stipendio - è stato notificato nei giorni scorsi al questore Spartaco Mortola, all'epoca capo della Digos di Genova, condannato in appello a tre anni e otto mesi per falso. L'azione nei confronti del funzionario - uno dei 25 ritenuti colpevoli - mira ad ottenere il pagamento delle spese legali. Al momento viene chiesta la parcella di un avvocato, circa 20mila euro, ma è probabile che a breve seguiranno altri precetti.
La scelta del Glf sta però allarmando i vertici della polizia. E infatti, proprio in queste ore il ministero dell'Interno ha chiesto ad alcuni avvocati i numeri di conto corrente per procedere al pagamento delle spese legali e ad altri "ci hanno scritto dal ministero dicendo che stanno per procedere al versamento", spiega Gilberto Pagani uno dei legali dei ragazzi pestati alla Diaz e a Bolzaneto.

Da tempo, però, Enrica Bartesaghi e Lorenzo Guadagnucci, portavoce del comitato "Verità e Giustizia per Genova" sottolineano la disparità di trattamento per le provvisionali stabilite dai giudici per le vittime dei processi Diaz e Bolzaneto. Nonostante la sentenza per la "macelleria messicana" e le false prove della scuola Diaz sia successiva a quella per il carcere speciale del G8, gli anticipi sui futuri risarcimenti stabiliti dal tribunale sono stati pagati (ma non le spese legali) per primi, in tutto una cifra che si aggira sui 6 milioni di euro. Per Bolzaneto la stima è di circa 10 milioni di euro di provvisionali per quasi 300 parti offese. "Dopo dieci anni dalle violenze e torture subite nella caserma di Bolzaneto - dicono Bartesaghi e Guadagnucci - le vittime non hanno ancora ricevuto alcun risarcimento".

E poi il sospetto: "Non vorremmo che dipendesse dal fatto che si vogliano tutelare beni e stipendi degli alti funzionari condannati per la Diaz a dispetto dei meno autorevoli condannati per Bolzaneto". "Entro metà mese - spiega ancora l'avvocato Pagani - ci hanno detto che dovrebbero darci dei chiarimenti. Fino ad oggi, ufficialmente, il ritardo per le provvisionali di Bolzaneto sarebbero dipesi dal fatto che i due ministeri coinvolti, dell'Interno e di Grazia e Giustizia, dovevano stabilire come suddividere i pagamenti". Da indiscrezioni sembrerebbe che a prendersi carico dei risarcimenti dovrebbe essere il dicastero guidato da Roberto Maroni.

Ma anche di fronte ad una raffica di pignoramenti i condannati del G8 (la Cassazione deve ancora pronunciarsi) hanno ancora una via d'uscita. Una "leggina" del 2010 affida infatti ad una commissione presieduta da un prefetto il compito di decidere se avvalersi o rinunciare "all'esercizio di rivalsa" nei confronti di appartenenti alle forze dell'ordine condannati a risarcire le vittime. Lo Stato, ovvero i cittadini, si accollerebbero in questo caso, il peso economico degli errori dei funzionari.