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Davvero volete legalità e sicurezza? Attenti a polizia, carabinieri e 007...
Riesplode lo scandalo Sismi: i servizi segreti erano interamente deviati. E i dossier sulla Diaz dicono che i vertici della polizia invitarono al massacro e nascosero le prove. Chi fa più paura: De Gennaro o un immigrato clandestino?
Claudio Jampaglia
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
7 luglio 2007

Ma nelle mani di chi è stata la sicurezza del Paese in questi anni? La legalità, la famosa legalità da tutti invocata e decantata, a chi è affidata?Essenzialmente a Gianni De Gennaro, Niccolò Pollari e alla solida "benemerita". Sono affidabili questi tre soggetti? Tralasciamo per un attimo i carabinieri e i loro guai in provincia di Bergamo, dove praticamente un'intera caserma si dedicava a estorsioni, peculato, minacce (andavano in giro di notte a fare la banda di delinquenti contro gli immigrati). La nostra attenzione non può non concentrarsi sui due uomini di lunga durata, quelli che hanno provato a cambiare e guidare la transizione del "modello di sicurezza" del Paese a cavallo di due governi, dell'11 settembre, di due guerre, code di processi eccellenti, scandali... Dall'inizio del secolo condividono destini e lotte, onori istituzionali (al tramonto per Pollari e sempreverdi per De Gennaro) e disonorevoli inchieste giudiziarie a loro carico (a diverso grado, perché essere accusato di aver indotto i propri uomini a mentire a un magistrato è gravissimo ma comunque meno grave di attività illecita di spionaggio e sequestro di persona). Questi uomini ci fanno paura. E da ieri se ce ne fosse bisogno ancora di più. Uno, De Gennaro, mantenuto al vertice del ministero dell'Interno, non emette verbo da sei anni su ciò che emerge con sempre maggiore chiarezza e puntualità sul G8 e sul coinvolgimenti dei "suoi" uomini nei delitti alla scuola Diaz. L'altro, Pollari, va in televisione, seduto su una poltrona di consigliere di Stato, a raccontare che il "suo" Sismi non ha mai svolto attività illecite e che gli uomini del "suo" staff - leggi Pio Pompa - che organizzavano dossier, spiate, depistaggi e neutralizzazioni di mezze procure, politici, imprenditori, giornalisti, con tanto di ufficio riservato e resoconti indirizzati al boss, lo fecero di loro spontanea volontà. Erano solerti funzionari dello Stato? Come quelli della Ps che maneggiarono i verbali della Diaz e di Bolzaneto, che non si riconoscono nelle operazioni, si contraddicono tra di loro, non sapevano chi comandava, chi c'era, dove erano... Peccato che alla radio si sentissero invece frasi come: «Speriamo che muoiano tutti»; «1-0 per noi» e un campionario di rara violenza da ultras, insieme a indicazioni del capo della Digos di «Oh ragazzi, le molotov non lasciatele qui...».
Oggi sappiamo che in quelle tremende giornate genovesi del 2001, oltre a un blocco nero distruttivo e violento, in piazza e nelle centrali operative c'è stato anche un blocco blu. C'era il blu-block. Fateci fare per una volta a noi la parte che fanno sempre i moderati: noi chiediamo sicurezza, legalità, certezza. Ci hanno trattato come residuali imbecilli dell'anti-globalizzazione, pericolosi facinorosi, coacervo di estremismi... e adesso risarciscono infermiere, ostetriche, insegnanti pensionati per le mazzate a sangue prese il 20 e il 21 luglio. La giustizia civile è stata più veloce. Quella penale è affidata alla speranza di un "pentito di Stato". Noi vogliamo una società ordinata, sicura, e vediamo chiaramente che la sicurezza è messa a repentaglio dai vertici della polizia, dei carabinieri e degli 007. Chiediamo protezione allo Stato da questa illegalità di Stato.
Altro che «attività lecita dei servizi» come ha ribadito ieri l'ex-premier Berlusconi. Un paese "normale" avrebbe fatto tabula rasa dei comandi, degli uomini, delle logiche d'apparato e clan che hanno condizionato fino all'illegalità la copertura dei misfatti e probabilmente il loro compimento su Genova e nel Sismi. E il silenzio delle istituzioni è gravissimo. Quali iniziative intendono intraprendere a difesa della sicurezza dei cittadini e della loro fiducia nelle forze dell'ordine e nei servizi il Ministro dell'Interno e il Presidente del Consiglio. Il governo ci rassicura che i nuovi vertici del Sismi sono «fortemente impegnati per la tutela delle istituzioni, del Paese, dei cittadini». Lo Stato finora ha difeso i suoi fedeli servitori e non ha difeso i suoi cittadini offesi e violati. Tutto questo è ignominioso. E ancora più inquietante è che molti uomini della "macelleria messicana" al G8 - come l'ha definita un vicequestore - siano stati promossi e rappresentino l'ossatura portante del comando di polizia e servizi nelle mani di colui che abbiamo chiamato dieci giorni fa il "mazziere" del palazzo. Cioè De Gennaro. Amato, Pisanu, Scajola e ancora Amato hanno riconfermato uomini e fiducia. Noi possiamo fidarci di loro? Quante cose dobbiamo ancora scoprire dalle indagini della magistratura sul G8 e sul Sismi? Quanti dossier e rivelazioni giornalistiche ci vogliono prima che il Capo dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano, che è stato pure Ministro dell'Interno e ben conosce gli apparati, dica una parola in difesa del popolo italiano, e chieda la rimozione di Gianni De Gennaro dal vertice del ministero dell'Interno? Può un uomo, indagato per il sospetto che abbia ostacolato una indagine giudiziaria, essere il capo di gabinetto del ministero dell'Interno? La politica è debole, ma così debole non avevamo il coraggio di crederla. Perché ciò significa che pezzi consistenti della vita pubblica, dei segreti, degli apparati sono talmente forti da poter condizionare leggi, processi, vita democratica.