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Vittime della "uno bianca"
7 giugno 2005

24 morti, 102 feriti, 103 azioni criminali: la banda della Uno Bianca (così definita perché utilizzava sempre una autovettura di quel tipo e colore) entrò in azione nel 1987. Tre uomini armati, efficienti e decisi, attaccavano supermercati coop, banche, caselli autostradali, distributori di benzina. Sovente il bottino era misero ma costante è l'utilizzo delle armi da fuoco che feriscono e uccidono benzinai, impiegati di banca, carabinieri, guardie giurate, testimoni, passanti.
Dal 1990 i bersagli diventano anche gli abitanti di campi nomadi (23 dicembre 1990) e gli immigrati nordafricani (18 agosto 1991).
Uno degli episodi più sanguinosi è la strage avvenuta al Pilastro (un quartiere popolare di Bologna). Qui, il 4 gennaio 1991 tre carabinieri in normale servizio di pattuglia vennero ammazzati a sangue freddo dagli uomini della Uno bianca.
I componenti di questa banda erano per la maggior parte poliziotti in servizio a Bologna: Roberto ed Alberto Savi (condannati all'ergastolo), Pietro Gugliotta (condannato a 15 anni) e Marino Occhipinti (ergastolo), Luca Vallicelli fu condannato per fatti marginali e patteggiò la pena. Un altro dei fratelli Savi, Fabio era l'ultimo componente della banda e fu condannato all'ergastolo.


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