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Esito conferenza 29 novembre 2006 circa "Giorno della Memoria sul terrorismo"
Fonte: Associazione 2 agosto 1980
29 novembre 2006

Oggi 29 novembre 2006
L'Unione Familiari Vittime per stragi
(Associazioni delle stragi di: Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Treno Italicus, Stazione di Bologna del 2 Agosto 80, Rapido 904, Firenze Via dei Georgofili )
Con l'Associazione Memoria dei caduti per fatti di terrorismo delle Forze dell'ordine e dei Magistrati,

HA PRESENTATO

Proposta di legge istituzione
"Giorno della Memoria sul terrorismo"

1
E' istituito il "Giorno della Memoria del terrorismo" nel 12 dicembre di ogni anno, anniversario della strage di Piazza Fontana di Milano, al fine di ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice e che hanno insanguinato il nostro Paese.

2
In occasione del giorno della Memoria di cui all'art. 1 sono organizzate cerimonie pubbliche per il ricordo degli eventi e nelle scuole verranno costruiti percorsi didattici e laboratoriali per sviluppare la cittadinanza attiva e la democrazia partecipata.

RELAZIONE

La proposta è stralciata dalla proposta di legge denominata "Legge Quadro per l'assistenza, il sostegno e la tutela delle vittime di reati" che all'art. 11 chiedeva con forza di istituire nel 12 dicembre il Giorno della Memoria per ricordare le vittime del terrorismo e delle stragi. È importante ricordare come quella proposta di legge è stata approvata da tutte le associazioni dei familiari delle vittime che si trovavano all'interno dell'Osservatorio per la tutela delle vittime di reato e quella stessa proposta di legge fu depositata alla Camera e al Senato con la firma di molti deputati e senatori nel 2003 e ripresentata all'inizio di questa legislatura.

Riteniamo sia doveroso commemorare le tante vittime che i terroristi hanno causato nel nostro paese e crediamo che la data emblematica per ricordare tutti questi avvenimenti sia il 12 dicembre, anniversario della la strage di Piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969)

Questa data ha, a nostro avviso, una valenza di assoluta importanza: la stagione terroristica inizia in Italia proprio con Piazza Fontana che quindi può essere identificata come simbolo di quella violenza politica. La vicenda di quella strage è paradigmatica per molti aspetti. Innanzitutto furono anche i cittadini semplici, impegnati nella vita quotidiana che vennero colpiti, subendo lo stravolgimento della loro vita, del modo di stare insieme e, nonostante ciò, reagirono, non accettano quella violenza, respinsero il ricatto terroristico e si costituirono in Associazioni per non far dimenticare il senso di quella violenza, le sue ragioni, le sue sofferenze. Da Piazza Fontana in poi furono i cittadini che reagirono unitariamente, cioè al di là delle sigle o dei gruppi di appartenenza e bloccarono i vari tentativi di stravolgere e condizionare la democrazia italiana a fronte delle ambiguità, delle inefficienze e della connivenza di parte dello Stato.

È doveroso ricordare tutto ciò, è doveroso che quell'epoca di sangue venga conosciuta e che le ombre che ancora avvolgono quel periodo vengano diradate.

Non dobbiamo dimenticare le moltitudini di persone che hanno partecipato ai funerali e alle manifestazioni dopo la varie stragi a Milano, Brescia, Bologna Firenze e Napoli: alle ambiguità delle autorità è stata contrapposta una risposta ferma e decisa dei lavoratori e dei cittadini che in prima persona hanno impedito che con le stragi si arrivasse a stravolgere l'ordinamento repubblicano.

Non si deve dimenticare la stagione degli omissis, dei segreti di Stato posti più volte per impedire il raggiungimento della verità e poi ancora i depistaggi che in ogni indagine sul terrorismo sia di destra che di sinistra si sono susseguiti vedendo come artefici primi uomini dello Stato preposti alla sicurezza dei cittadini.

Ambiguità e fatti, non lo si dimentichi, ben evidenziati, negli anni, anche dai lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mancata individuazioni dei colpevoli delle stragi. E allora, in questo contesto, diventa difficile sfuggire alla domanda: se quelle indagini non fossero state volutamente intralciate avremmo avuto comunque tutte le stragi successive a quella di Piazza Fontana? Il terrorismo, dell'una o dell'altra matrice, si sarebbe espresso in modo così violento e drammatico? Crediamo che la risposta sia No.

Nel secondo articolo della nostra proposta di legge poniamo l'accento sulla necessità che vi siano cerimonie in tutto il paese e che soprattutto vi sia, nelle scuole, la necessaria informazione/formazione istituendo percorsi didattici e laboratoriali che permettano di sviluppare la cittadinanza attiva e la democrazia partecipata.

Coniugando ricordo, conoscenza, formazione.

Abbiamo vissuto un periodo che è bene i le giovani generazioni conoscano e possano analizzare. Recentemente, sono stati sottoposti a studenti delle scuole superiori nelle città di Milano, Brescia e Bologna dei questionari grazie ai quali, purtroppo, è stata messa in evidenza un'assoluta ignoranza e confusione sulla matrice delle stragi avvenute nelle rispettive città, gran parte degli studenti riteneva che gli autori delle stragi fossero stati membri delle Brigate rosse.

Riteniamo sia assolutamente necessario che la stagione delle stragi e del terrorismo non venga dimenticata e crediamo inoltre che quel periodo, con tutte le ambiguità istituzionali che hanno di fatto garantito l'impunità degli artefici e soprattutto dei mandanti, sia analizzato in un momento importante dell'anno scolastico, pertanto ribadiamo l'assoluta necessità di arrivare a stabilire nel 12 dicembre il "Giorno della Memoria"dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice.

Perché questo è il punto: la scelta di dedicare una giornata di riflessione sulla nostra storia recente assume grande valore ma ha un senso se si presenta come volontà istituzionale di capire le ragioni di quel terrorismo, perché ha così colpito, e per così lungo tempo l'Italia, accompagnando al ricordo la volontà esplicita di conoscere le dinamiche, anche quelle rimaste nascoste, e di comprendere perché non sia stato possibile fare sulle stragi completa luce. Allora anche la scelta della data assume valore dirimente rispetto a questa volontà di "sapere".

Ci auguriamo che questa proposta di legge venga sottoscritta da molti parlamentari di ogni forza politica e che venga attuata al più presto.

Il Presidente
Paolo Bolognesi