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Giustizia: Pisapia; carcere spesso non serve, più pene alternative
Fonte: Repubblica, 20 novembre 2006
20 novembre 2006

Meno carcere, più pene alternative. E la legge Cirielli sulla "prescrizione breve" sostituita da regole che non servano a chi le sfrutta per evitare il processo. Giuliano Pisapia presiede la commissione per la riforma del codice penale e anticipa le soluzioni per garantire la certezza della pena chieste da Amato.

Di Pietro dice sì a "un'amnistia selettiva". È d'accordo?

"Lui lo dice solo adesso, io lo sostengo da anni. Un condono di due anni e un'amnistia per i reati bagatellari erano stati approvati dalla commissione Giustizia della Camera a gennaio. Purtroppo Ds e Margherita hanno fatto marcia indietro sull' amnistia e quindi Forza Italia e Udc hanno detto no all' indulto creando la situazione che poi ha portato a luglio al voto sul solo indulto".

Amato insiste: ci vuole più "certezza della pena". La sua ricetta?

"È indubbio che la certezza della pena elimina il senso di impunità che è il presupposto di nuovi reati. Ma bisogna uscire dalla logica per cui l'unica pena è quella carceraria, e prevedere per i reati non gravi sanzioni diverse. Sono più efficaci, verrebbero effettivamente scontate, porterebbero a una calo dei tempi del processo perché eviterebbero impugnazioni finalizzate solo alla prescrizione".

In concreto?

"Per molti reati è più utile prevedere sanzioni come i lavori socialmente utili, o quelli finalizzati al risarcimento del danno, o ancora misure interdittive come la sospensione della patente di guida piuttosto che della licenza commerciale o dai pubblici uffici. Ciò evita l'ingresso in carcere, ma viene eseguito effettivamente ed è un deterrente efficace rispetto a nuovi reati. In più le vittime verrebbero almeno in parte subito risarcite".

Ma non contrasta con la "voglia di carcere" di molti cittadini?

"La richiesta di carcere è comprensibile ma si è dimostrata effimera e inefficace. Quando si sconta l'intera pena in carcere, il detenuto finisce col ritornare a delinquere. Questo non è buonismo ma una saggia politica contro il crimine che ovunque ha dato esiti positivi. In Italia il 70% delle persone che hanno scontato la pena in carcere hanno commesso nuovi reati, mentre chi ha usufruito di misure alternative ha un tasso di recidiva del 3 per cento".

Il segretario dell'Anm Rossi sostiene che Cirielli e prescrizione sono un'amnistia strisciante. Mastella annuncia cambiamenti. Ci state lavorando?

"Trattiamo il sistema delle sanzioni e di conseguenza interverremo sulla prescrizione eliminando i danni che già ha creato e ancor più creerà la Cirielli, ma senza tornare al passato del codice Rocco che prevedeva un meccanismo tale per cui ogni anno si prescrivevano oltre 200mila reati".

Cosa prevedete di fare?

"Le circostanze attenuanti non possono incidere sui tempi di prescrizione dimezzandone i tempi. Ci vuole un tetto massimo proporzionato all'entità della pena prevista per il singolo reato allungando i tempi fino alla metà in caso di atti interruttivi. La prescrizione dovrebbe essere sospesa per ogni rinvio non motivato da esigenze processuali. Ma la cosa più importante è accelerare i tempi del processo: serve un nuovo codice penale che preveda come reato solo le condotte che offendano concretamente un bene giuridico in modo da far diminuire le impugnazioni dilatorie ed evitare la prescrizione perché a quel punto la sentenza definitiva arriverà in tempi ragionevoli".