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Giustizia: Mastella; le critiche all'indulto sono ipocrite
Fonte: Il Denaro, 19 settembre 2006
19 settembre 2006

"È a ipocriti sostenere che i crimini accaduti ultimamente a Napoli e in Italia dipendano dall'indulto": durante l'incontro di ieri a Palazzo Santa Lucia sul progetto della Regione Campania di informatizzazione del Tribunale, il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, risponde così alle ultime polemiche sull'apertura delle carceri e sostiene che i reati sono addirittura in calo. È una risposta indiretta anche al presidente del Tribunale Carlo Alemi che nei giorni scorsi aveva definito l'indulto "una resa dello Stato".

Le polemiche sull'indulto si sono riaccese anche dopo la notizia dei quattro provvedimenti di fermo emessi nei confronti dei balordi che lo scorso 4 settembre uccisero, dopo aver tentativo di rapinarlo, l'edicolante Salvatore Buglione. Due dei delinquenti erano tornati liberi solo cinque giorni prima del reato, beneficiando, appunto, della scarcerazione. Tuttavia, lo sconto di pena non deve diventare, per il ministro della Giustizia, il capro espiatorio dei fenomeni delittuosi a Napoli.

Fenomeni che, secondo le ultime statistiche citate dal ministro, sono diminuiti rispetto allo scorso anno. "Reati e violenze sono scesi del 10 per cento rispetto al 2005 - sottolinea Mastella - . E il numero dei crimini commessi da recidivi si è abbassato del 2 per cento". Non bisogna, dunque puntare il dito "contro una legge che è stata votata in parlamento a maggioranza dei voti, ed anche da diversi esponenti dell'opposizione.

E che - prosegue il ministro - lo stesso Pontefice Giovanni Paolo II aveva sostenuto, incontrando, nel corso della XIV legislatura, i due rami del Parlamento e chiedendo un segno di clemenza". Mastella si sofferma quindi sull'importanza della prevenzione, oltre che della repressione e sull'educazione alla legalità: "È significativo che tra i fermati per l'omicidio in via Castellino vi sia un minorenne. Ci fa comprendere l'esistenza di un clima di natura morale irrespirabile. È un problema di coscienza che non si estirpa arrestando tutti".

Alle dichiarazioni di Mastella ribatte Mario Landolfi, coordinatore regionale di An per la Campania: "Mastella fa torto alla sua intelligenza quando si rifugia nella mesta giaculatoria delle statistiche. Da consumato politico sa fin troppo bene che lo zero virgola in più o meno sulla presenza della criminalità a Napoli non sposta di un millimetro il dramma di una città stremata dalla ferocia di una delinquenza imbaldanzita ed ingrossata dall'indulto". Se la questione del sovraffollamento delle carceri oggi è drammatica e la giustizia ha il dovere di procedere con speditezza, per il presidente del Tribunale di Napoli, Carlo Alemi, il beneficio della scarcerazione non è comunque una soluzione.

Presente anch'egli alla Regione Campania per la presentazione del progetto Iresud, Alemi si sofferma sul provvedimento di clemenza: "Con l'indulto - ribatte - lo Stato non risolve i problemi del sistema carcerario. La mancanza di organizzazione e di spazio non può legittimare una legge che mette in libertà i detenuti. Bisogna invece aprire penitenziari inattivi e muoversi per costruire nuove carceri". Alemi parla dell'indulto come una "misura grave e pericolosa ", e "nemmeno risolutiva del problema della valanga dei processi ancora in corso per i beneficiari della misura, e che dovranno comunque andare avanti".

Un incontro delicato, quello di ieri a Palazzo Santa Lucia, che si inserisce in una settimana "calda" sul fronte dell'emergenza criminalità. Dopo il vertice di qualche giorno fa al Viminale, domani ci sarà una riunione della task force: i tre rappresentanti degli enti locali - sindaco, presidente della Provincia e della Regione - saranno nella capitale per il primo incontro operativo con il ministro dell'Interno Giuliano Amato.

Nell'incontro di ieri Mastella si sofferma anche sull'ipotesi di sopprimere gli uffici giudiziari minori. Il Guardasigilli suggerisce di ativare un tavolo con Regioni, Province e Anci, l'associazione dei comuni, per decidere la sorte di alcuni uffici giudiziari periferici in odore di soppressione con l'invito alle amministrazioni interessate a mantenerli in vita a farsi carico dei relativi costi.

"Ci sono tribunali di piccole realtà - spiega il ministro - che se noi dicessimo di voler chiudere, tutti si opporrebbero, maggioranza e minoranza. Così, invece, coinvolgiamo le amministrazioni locali e diciamo loro che possono continuare a fruire di determinati circoscrizioni giudiziarie, che altrimenti verrebbero eliminate, se si fanno carico degli oneri". L'invito di Mastella a promuovere il tavolo viene subito raccolto dal governatore campano Bassolino che si impegna a portare l'argomento in sede di Conferenza delle Regioni.