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Roma: a "Regina Coeli" ci sono 920 detenuti in 316 celle
Fonte: Adnkronos, 9 marzo 2006
9 marzo 2006

La regione Lazio interviene con uno stanziamento di 450 mila euro per la ristrutturazione del quinto e sesto braccio del carcere romano di Regina Coeli che da diversi mesi versavano in una condizione di estrema fatiscenza. L'istituto, che ha una capienza regolamentare di 907 detenuti, attualmente ospita 920 reclusi, anche se il numero in media si attesta sui 960. Fra questi, circa il 60% è di origine straniera e circa il 30% è tossicodipendente.

Fra gli stranieri, la comunità albanese è la più presente (10-15%), mentre per quanto riguarda i tossicodipendenti, al momento 40 di loro sono sieropositivi e 12 hanno l'Aids. All'interno del carcere si trovano 200 celle da 2 posti di circa 13 mq, 115 da 4 posti di 26 mq e una da 3 posti, per un totale di 316 celle. Facendo un rapido calcolo, la media è di circa 3 detenuti per ogni cella e di circa 6 mq per ogni detenuto. Questi sono alcuni dati relativi al carcere romano di Regina Coeli diffusi dall'osservatorio sul carcere dell'associazione Antigone. Dalla ricerca emerge che, nonostante le recenti ristrutturazioni abbiano migliorato l'aspetto complessivo degli ambienti e dell'igiene, la situazione all'interno del carcere rimane sostanzialmente critica.

"La cucina non è a posto - si legge - la pavimentazione va ristrutturata. Nel locale attiguo e comunicante può capitare che circolino topi. I passeggi sono spazi limitati, pavimentati in cemento, angusti e senza protezione dalle intemperie e dallo smog del lungotevere. Le zone di socialità interna collettive sono solo nelle sezioni ristrutturate, altrimenti la socialità si svolge nelle celle". "Le biblioteche - si legge ancora nel rapporto dell'associazione Antigone - rimangono di reparto. Dovrebbe esserci un inserimento nel sistema cablato delle biblioteche di Roma, così come dovrebbe funzionare una rete informatica per la richiesta di volumi in lettura, ma non c'è un organizzazione che incrementi la lettura. I pochi volumi appaiono in disuso e i bibliotecari-detenuti digiuni di pratiche specifiche.

Le aule di scuola - continua - sono per lo più sparse nei reparti, non sono specificatamente adibite a questo uso ma piuttosto ricavate in spazi dove c'è qualche banco e dove, insieme ad altre attività, in certi orari si fa anche lezione". All'interno del penitenziario gli spazi per le attività comuni sono in pratica due rotonde. All'interno di una di queste, che ospita circa 150 posti, si celebra la messa della domenica. Per quel che riguarda le ore di libertà la situazione è la seguente:per le sezioni chiuse, le ore fuori dalla cella sono divise in due turni: 2 ore al mattino, generalmente all'aperto, e 2 ore di socialità nelle celle di reparto. Poi ci sono le sezioni in cui i detenuti restano aperti per 2 ore all'aria di mattina. Le guardie sono 625 di cui 520 effettivi, mentre ci sono 5 educatori fissi e 2 part-time. All'interno del carcere, inoltre, operano 100-150 volontari, che tuttavia non hanno ruoli specifici per il reinserimento dei detenuti "Oltre alla stabile presenza dei ministri di culto cattolici - si legge nel rapporto - che sostanzialmente è il gruppo che ruota attorno al cappellano, padre Vittorio Trani, è presente qualcuno della comunità evangelica.

Per i ministri di culto islamici, il direttore sostiene che è valido il divieto all'ingresso stabilito dal Ministero degli Interni". Per quanto riguarda le attività svolte all'interno del carcere, l'osservatorio fa sapere che "non sembra che se ne facciano molte, a parte le attività realizzate dai volontari, come il gruppo di Villa Maraini, e alcuni corsi di pittura che vengono gestiti con i finanziamenti Fse. Ci sono dei mediatori culturali in convenzione e, una volta la settimana per 2 ore, si svolgono incontri con educatori professionali, psicologi e storici dell'arte. Infine, per iniziativa di alcuni insegnanti della scuola, ci sono attività di educazione al linguaggio cinematografico e corsi di educazione alla salute". Sono previste inoltre attività lavorative, sopratutto domestiche e legate alla necessità di gestione dell'istituto, oltre che corsi di informatica e alfabetizzazione.

All'interno della struttura ci sono anche officine per fabbri e falegnami e la lavanderia. A Regina Coeli, da alcuni anni, è stato approntato il Centro clinico, attrezzato con ambulatori e strumenti per la dermatologia, la gastroentorologia, la pneumologia, la neurologia, la cardiologia, l'oncologia, l'ortopedia, l'infettologia e l'urologia. È presente inoltre una sala operatoria, dove l'equipe chirurgica conduce per il momento interventi di chirurgia generale. I tossicodipendenti, circa il 30% del totale dei detenuti, non sono concentrati in un reparto unico, ma sono sparsi per l'istituto. C'è la somministrazione di metadone e di Alcover per gli alcolisti. Ci sono in totale 40 detenuti sieropositivi, di cui 12 malati di Aids, che si trovano nel Centro clinico.