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PARMA - CARCERE DI VIA BURLA: ABBATTIAMO IL MURO DI SILENZIO!!
7 marzo 2006

Queste parole sono per i parenti, i familiari, gli amici dei detenuti e tutte le persone che in questa città sono in qualche modo sensibili alla questione del carcere. Sappiamo bene che è difficile trovare solidarietà su un argomento del genere; la maggior parte della gente pensa "se è finito in galera, se la sarà cercata..." Noi invece abbiamo sempre rifiutato questo modo di pensare perché vediamo tutti ogni giorno che politici ed imprenditori rimangono sempre impuniti e a rimetterci sono sempre i più deboli: in questo senso, il carcere non è altro che uno specchio dei rapporti di forza attuali della società in cui viviamo. Inoltre, alla faccia della democrazia tanto sbandierata, le condizioni di vita nelle prigioni italiane sono sempre disumane.

Tra novembre e dicembre ci sono arrivate notizie di suicidi e morti "strane" nelle prigioni di Frosinone, Bologna, Lecce, La Spezia, Milano, Cagliari, Napoli, Lucca, Roma, Civitavecchia...e poi naturalmente Parma.
Da Settembre a dicembre sono morte 5 persone. Leone Simonato è morto d'infarto il 14 settembre 2005; nell'ultima settimana di ottobre si è impiccato Assan Benzaire, detenuto nella famigerata sezione punitiva 1B; pochi giorni dopo si è suicidato anche Calogero Pecoraro; l'8 dicembre è la volta di Salvatore Trainito, morto, dicono, per soffocamento e l'ultimo di cui abbiamo notizie è un detenuto tedesco trovato morto il 26 dicembre.
Per il direttore del carcere Di Gregorio sono episodi del tutto normali, fatti che accadono fuori e dentro le sbarre...peccato però che a Parma succedono per noi troppo spesso, come denunciamo già dal 2001 quando la notizia di una serie di morti a catena ci arrivò dalle lettere dei detenuti.

E' gravissimo il fatto che questi avvenimenti vengano allo scoperto sempre molto tempo dopo attraverso alcuni giornali cittadini, come queste ultime morti, dopo un mese; ancora più grave è che a metà dicembre c'era stata un'ispezione del presidente della commissione Giustizia al Senato, Antonino Caruso che, dicendo candidamente che in via Burla non ci sono problemi, si è permesso anche di fare dell'ironia, dichiarando: "mi verrebbe da suggerire al DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) di mandare a Parma altri 400 o 500 detenuti che l'istituto può sopportare, in modo che gli operatori possano capire il concetto di sovraffollamento" (!!). Questo signore si permette di fare battute perché non ha il "lusso" di passare 24 ore rinchiuso dentro l'inferno di via Burla. Di recente, in un'intervista, un detenuto è riuscito a denunciare la grave situazione in cui vivono i prigionieri a Parma: assistenza medica inesistente o molto precaria, attività sportive e ricreative con il contagocce, scadente qualità del vitto e altissimi i prezzi dello spaccio e altre mancanze nei servizi essenziali come l'acqua calda, magazzino degli effetti personali, censure a posta e pacchi, domandine senza risposta, ecc. E poi c'è la quotidianità: 21 ore chiusi in cella vuol dire giornate che non passano mai e anche senza lamentarsi perché sennò scattano le punizioni con l'isolamento sempre dietro l'angolo. Questa è la realtà che confermata nelle lettere di molti detenuti e tanto altro ci sarebbe da aggiungere.

Le condizioni peggiori le vivono le persone sottoposte al regime di 41bis: a Parma sono circa 70 e sono la prova di come lo stato di diritto in realtà voglia dire annientamento, distruzione di un essere umano, omicidio quotidiano compiuto giorno per giorno con l'isolamento e continue restrizioni. In realtà la massima sicurezza si estende a tutti i detenuti del carcere: in molti ci hanno detto che in altre galere non è così pesante come a Parma.

Noi crediamo che lottare contro il carcere, il manicomio, i lager per immigrati, le prigioni per tossicodipendenti sia importante, una necessità per chi vuole contribuire a cambiare la società e questo stato di cose. Rompere l'isolamento creato intorno alla galera di questa città, denunciare il più possibile quello che succede dentro, informare ed essere informati, sono cose che possono sembrare scontate ma non lo sono affatto, visto e considerato che le istituzioni fanno di tutto perché rimanga il silenzio attorno al carcere di via Burla.
Facciamoci sentire aldilà delle mura da tutte quelle persone la cui unica colpa è non stare dalla parte dei "buoni"...

Invitiamo tutti/e a partecipare:

Assemblea pubblica
"Contro il carcere, l'isolamento, il 41bis"
Sabato 4 marzo
ore 15.00
c/o sala "Primavera",vicolo S. Maria 1a, secondo piano

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Corteo sotto il carcere di via Burla
sabato 25 marzo

per informazioni e contatti: no41bis_parma@virgilio.it

Compagni/e contro il carcere - Parma