Rete Invibili - Logo
Ilaria Cucchi; mio fratello non può essere morto per "lesioni lievi"
Fonte: Ansa, 15 ottobre 2010
15 ottobre 2010

"Si ha bisogno di arrivare alla verità, anche per andare avanti nella vita ed elaborare il lutto. Arrivare a un processo che parte su una base sbagliata, su una grande ipocrisia, francamente non mi interessa". Così, ai microfoni di Cnr Media, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano Cucchi, a un anno dall'arresto di Stefano, ha spiegato le ragioni per cui ha intenzione di abbandonare il processo in corso sulla morte del fratello.
"A un anno dall'arresto di Stefano - ha detto ancora Ilaria - non voglio parlare di mancate verità, di bugie o di paure. Voglio dire solamente che si deve inquadrare quello che è successo. Insisto sul fatto che mio fratello stava bene, e allora mi spieghino: se continuano a parlare di lesioni lievi, mi spieghino per quale motivo mio fratello dopo sei giorni è morto al Pertini, ed è vero che le colpe dei medici sono gravissime, ma senza quel pestaggio mio fratello non ci sarebbe arrivato al Pertini".
"Incontro spesso familiari di detenuti, che mi dicono - ha aggiunto - che dei cambiamenti ci sono stati, basti pensare a quel protocollo assurdo che è stato abolito per cui i medici non potevano parlare con le famiglie dei detenuti. Però - prosegue - mi sembra così assurdo che ci sia voluta la morte di mio fratello. Anche se al tempo stesso mi fa capire che forse quello che ci è successo almeno ha avuto un senso, di essere utile e di evitare che quello che è successo a Stefano accada di nuovo".