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Pavia: detenuto 23enne morì nel carcere di Voghera, il pm archivia il caso
Fonte: La Provincia Pavese, 31 agosto 2010
31 agosto 2010

Non vi è prova che si sia trattato di un suicidio. Anzi, è probabile che sia stato un incidente a provocare la morte in cella di Marcello Russo (23 marzo 2009). Sinteticamente, con questa motivazione, il pubblico ministero Giovanni Benelli, ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla morte in cella di Marcello Russo, ucciso dal gas della sua bomboletta da cucina. E lo ha fatto a conclusione di lunghe indagini. Una decisione alla quale la famiglia del detenuto, assistita dall'avvocato vogherese Sara Bressani, probabilmente si opporrà. L'inchiesta riguardava eventuali responsabilità di terzi, ossia agenti di polizia penitenziaria o medici del carcere di Voghera, che non avrebbero valutato a dovere le condizioni psichiche di Russo: il detenuto, infatti, aveva tentato il suicidio in precedenza. Tuttavia, di "istigazione al suicidio" o di "aiuto al suicidio", le due ipotesi sulle quali aveva lavorato il pm, sarebbe difficile parlare, secondo la procura, in assenza di testimonianze chiare ed univoche.
Prendendo anche in considerazione il fatto che è pratica diffusa da parte dei detenuti utilizzare il gas per i suoi effetti "euforizzanti", "da sballo". In favore della tesi della famiglia, ossia la sottovalutazione delle condizioni psichiche di Russo, restano alcuni elementi. Ad esempio la circostanza che Marcello Russo arriva al carcere di Voghera nel gennaio 2008 e solo 6-7- mesi più tardi vengono segnalate autolesioni. Altri atti simili vengono registrati dai medici del carcere il 2, il 13 e il 17 gennaio del 2009.
Fino a fine febbraio, tra psicofarmaci e scioperi della fame, resta in isolamento. Il 13 febbraio viene segnalato un tentativo di suicidio, o meglio, l'inalazione con busta di plastica del gas di una bomboletta da campeggio. Nello stesso giorno, Marcello Russo ingerisce una lametta da barba. Non è finita: il 20 febbraio riprende lo sciopero della fame. Insomma, si sarebbe di fronte a condizioni psichiche preoccupanti, al punto di dover far temere il suicidio. Perché, allora, a Marcello Russo fu permesso di tenere in cella la bomboletta di Gpl, il gas con il quale poi si sarebbe ucciso?