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Napoli: muore detenuto di 25 anni, procura apre un'inchiesta
Gennaro Scala
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno, 4 novembre 2009
4 novembre 2009

Aveva quasi 25 anni Ciro Triunfo. Era un giovane detenuto che si trovava di passaggio nel carcere di Poggioreale, appoggiato alla camera di sicurezza della casa circondariale partenopea perché avrebbe dovuto partecipare al processo. Quell'udienza non si è mai tenuta, perché a causa di un malore improvviso Ciro Triunfo è morto. Dalla tragedia è trascorso circa un mese, adesso su quel decesso sono state aperte due

inchieste. Una da parte della Procura di Napoli, l'altra è un'indagine interna al penitenziario. Un giallo la morte del giovane detenuto che - secondo quanto riferito -aveva accusato un malore riferendolo agli uomini della Penitenziaria. Poco dopo per il ragazzo era stato disposto il trasferimento al Cardarelli dove i medici, dopo un'indagine, hanno deciso che non era il caso di ricoverarlo. Triunfo è stato quindi trasferito nuovamente presso il carcere di Poggioreale dove ha trascorso la notte. Ma le sue condizioni non sono migliorate.

"Si lamentava e abbiamo fatto il possibile per farlo stare meglio, ma è stato inutile" racconta uno dei detenuti in una lettera inviata al nostro giornale ripercorrendo i tragici momenti di quel giorno. Dopo una notte trascorsa tra atroci sofferenze Ciro Triunfo è stato trovato in fin di vita all'interno della camera di sicurezza.

Il nuovo trasferimento presso l'ospedale Cardarelli è stato inutile, il 24enne è deceduto per cause che restano ancora da definire. La magistratura non è rimasta inerte e su quest'episodio ha deciso di aprire un'indagine. Ma la verità sta a cuore anche all'amministrazione carceraria che, a sua volta, ha avviato un'inchiesta interna.

"Morire in questo modo a 25 anni è atroce. Sarà necessario stabilire le responsabilità in questa vicenda " afferma Dario Stefano dell'Aquila dell'Associazione Antigone. Dall'inizio di gennaio a oggi sono 146 i detenuti morti in carcere, 6 in più del totale registrato alla fine dello scorso anno. Ma è il dato dei suicidi a suscitare allarme: nei primi dieci mesi del 2009 i detenuti che si sono tolti la vita

sono stati 59, venti in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Lo dice l'associazione Ristretti Orizzonti nel suo dossier Morire di Carcere sottolineando che "la morte di Stefano Cucchi e l'ondata di indignazione al riguardo, soprattutto dopo la pubblicazione delle sconvolgenti immagini del suo corpo martoriato, sono un fortissimo e drammatico richiamo alla realtà".

"Quando il sistema penitenziario italiano viene definito fuori-legge, illegale, incivile dallo stesso ministro della Giustizia, vuol dire che la sofferenza di chi sta in carcere supera il livello ritenuto ammissibile, che la pena diventa supplizio - osserva il curatore Francesco Morelli - Soffrono in primo luogo i detenuti, ma soffre anche la polizia penitenziaria, che nell'ultimo mese ha pagato con tre suicidi lo stress di un lavoro sempre poco riconosciuto. E dove gli agenti stanno male, devono fare turni di 12 ore, e via dicendo, non ci sarà un bel clima neanche per ì detenuti". Ristretti Orizzonti cita anche il "Bollettino degli eventi critici negli Istituti penitenziari", realizzato dal ministero della Giustizia, dal quale si evince che dal 1992 al 2008 mediamente ogni anno muoiono 150 detenuti, di cui circa un terzo per suicidio e gli altri due terzi per cause naturali non meglio specificate.