Rete Invibili - Logo
Maria Ciuffi: senza un figlio, senza giustizia.......senza casa?????
Gianluca
22 ottobre 2007

Due parole sugli ultimi avvenimenti che hanno visto coinvolta Maria Ciuffi. Una donna tenace e combattiva, ma che sta' aspettando ancora giustizia per quella morte "naturale" accaduta nel luglio 2003 nel carcere "le sughere" di Livorno che ci ha portato Via Marcello Lonzi, suo figlio.
Una donna a cui le istituzioni dovrebbero dare una mano, vivendo oltretutto con 250 euro mensili di pensione di invalidita'.
Ed invece? non solo non gli danno una mano, ma addirittura gli viene comunicata un'ordinanza di sfratto.
Un'ordinanza giustificata dal mancato pagamento delle rate condominiali; fate attenzione, come potrete leggere di seguito (in allegato ci sono sia la lettera che il comune le ha mandato sia l'articolo sul giornale riportante l'intervista fatta a Maria) il contratto a Maria era scaduto dal 2003, anno veramente infausto. Ma allora, i 25 euro mensili che lei ha versato dal 2003 ad oggi, in realta' a chi sono andati? All'ente del comune (se cosi' fosse, ovviamente a nero) od in tasca a qualcuno? Ed e' proprio da questa considerazione che e' partito un esposto alla guardia di finanza da parte di Maria.
Come finira' questa storia? Staremo a vedere con gli occhi ben aperti, pronti a sostenere in tutte le maniere possibili Maria e chi come lei (proprio in queste ultime ore e' stato reso noto che anche ad altri condomini e' arrivata l'ordinanza di sfratto) vive in condizioni decisamente complicate. Non gli vogliono riconoscere il diritto alla casa: uno dei principali obiettivi da ricercare ed ottenere.

Un'ulteriore considerazione: dove sono le forze politiche che gli avevano promesso aiuto, sostegno ed una risoluzione alle varie problematiche che lei gli aveva esposto? stavano forse facendo un'ordinanza sui lavavetri? stavano forse decidendo chi doveva diventare il prossimo presidente dell'autorita' portuale? stavano forse preparando i seggi per le primarie del "pd"? stavano preparando la nuova giunta regionale? stavano forse facendo propaganda per il referendum (farsa) sull'accordo welfare del 23 luglio?
Sinceramente non lo sappiamo. E sinceramente non ci interessa. Sicuramente non stavano pensando a Maria e ai suoi vicini di casa!
Ora hanno voluto il suo numero di telefono per contattarla nel momento in cui avessero avuto la soluzione in mano. bah.......

Noi siamo qui ad osservare e pronti a intervenire.... noi che abbiamo a cuore la sorte di Maria, noi che le vogliamo bene e che non abbiamo nessuno scopo elettoral-politico da perseguire.......
Gianluca.

********************

COMUNE DI PISA - DIREZIONE SERVIZI SOCIALI E POLITICHE ABITATIVE (prot.40994 del 08/10/2007)
Oggetto: richiesta pagamento morosità e rilascio appartamento
L'ordinanza di requisizione per la quale la S.V. occupa l'alloggio di Via ...................... a Pisa risulta scaduta ormai da molto tempo.
Tale atto non è allo stato degli atti rinnovabile in quanto la S.V., tra l'altro, risulta morosa nel pagamento del canone per un importo pari a euro 3.006,09.
Infatti, nonostante i numerosi solleciti ricevuti da parte di APES al pagamento dei canoni di locazione arretrati, la S.V. non ha mai provveduto a saldare questo debito, nè si è mai presentata a tali uffici, nè ad altri uffici comunali o ASL per definire la propria situazione e chiedere un'assistenza.
Per queste ragioni non è possibile protrarre ulteriormente l'occupazione di tale alloggio e perciò la S.V. è invitata a sanare tale morosità entro 10 giorni dal ricevimento della presente.
Qualora necessario potrà rivolgersi per ogni chiarimento in merito agli uffici di APES posti in Via Fermi 4 a Pisa.
La S.V. è invitata inoltre anche a rilasciare immediatamente libero da persone e cose l'alloggio di Via .................
In caso di inadempienza, questa Direzione provvederà immediatamente ad attivare le procedure per il recupero coattivo dell'alloggio da Lei oggi occupato senza titolo, nonchè delle somme a Suo debito.

********************
Fonte: Il Tirreno:
LA SITUAZIONE DISPERATA DI UNA DONNA INVALIDA: VIVE CON 250 EURO AL MESE MA L'ATER NE VUOLE DA LEI 3.000
Pisa. 250 euro al mese di pensione di invalidità. Con questa cifra una signora deve vivere.
Il suo caso è approdato l'altra sera in consiglio comunale dove questa donna, Maria Ciuffi, è andata a protestare mentre i consiglieri erano in riunione.
C'è stato qualche momento di tensione, con l'intervento dei vigili urbani, poi i consiglieri hanno promesso che si sarebbero interessati al suo caso. A Maria Ciuffi l'Ater, l'ente che gestisce gli alloggi popolari, da cui ha avuto una casa, ha chiesto gli arretrati del condominio non pagato. In tutto 3006 euro.
"Prendo 250 euro di pensione -racconta Maria- e faccio saltuariamente qualche lavoretto: da questa piccola cifra devo levare i 25 euro dell'affitto, il resto mi serve per vivere. Come faccio a pagare un condominio ad una società che amministra questo palazzo per importi che a volte sono il doppio dell'affitto? Mi chiedono dai 50 ai 70 euro al mese, ma per me sono davvero troppi. E' dal 2000 infatti che questo condominio non lo pago ed oggi mi chiedono questa cifra che non ho. Allora mi hanno mandato un'ingiunzione dicendo che dovevo subito lasciare la casa. Ma dove vado? Sotto i ponti? Sono stata in Comune, all'Ater e alla fine ho denunciato il caso alla Guardia di Finanza. Perchè quando mi hanno intimato di lasciare la casa e sanare le morosità, infatti, mi hanno anche detto che il mio contratto è scaduto da 4 anni.
E allora, se è scaduto da quattro anni, l'Ater avrebbe indebitamente percepito finora il mio affitto. Mi chiedo a questo punto perchè dovrei anche pagare il condominio se il contratto non è mai stato rinnovato. Passo dal Comune all'Ater, fino alla Finanza a cui ho chiesto di indagare sulle cifre indebitamente riscosse da Ater. C'è qualcuno che dirmi cosa devo fare? Mi rivolgo ai servizi sociali, ai consiglieri che avevano promesso di aiutarmi. al sindaco e all'assessore Montano. Come è possibile risolvere questo problema?"