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Roma: una detenuta di 33 anni muore suicida a Rebibbia
Fonte: Comunicato stampa, 11 aprile 2007
11 aprile 2007

Il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi si è recato oggi al carcere femminile di Rebibbia a Roma dopo aver avuto notizia di un suicidio avvenuto nella giornata di ieri. Si è appreso che a suicidarsi è stata una giovane tossicodipendente di meno di 33 anni, detenuta per fatti di minima gravità, e in carcere da circa tre mesi.
"Si tratta del secondo suicidio dall'inizio dell'anno negli istituti di pena italiani. Un numero - dichiara Luigi Manconi - sensibilmente più basso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che conferma una tendenza alla riduzione dei suicidi dell'ultimo periodo e, in particolare, dopo l'approvazione dell'indulto e la conseguente riduzione dell'affollamento penitenziario.
Il caso della donna suicidatasi a Rebibbia ci pone di fronte comunque alla necessità di affrontare con decisione almeno due ordini di questioni: innanzitutto la criminalizzazione dei tossicodipendenti e, quindi, la necessità di una radicale riforma delle leggi in materia; e il tema del disagio psicologico e della difficoltà ad affrontare la detenzione, in modo particolare nella prima fase.
Per questo l'amministrazione penitenziaria ha deciso di avviare un percorso di riforma del trattamento dei nuovi giunti. La fase di ingresso in carcere è quella più delicata. Durante la quale va assicurata la massima accoglienza e una grande attenzione ai problemi individuali. In questo modo sarà possibile ridurre ulteriormente gli episodi suicidari. Insieme agli enti territoriali e ai presidi Asl vanno assicurati trattamenti da parte di equipe polifunzionali specializzate nella prevenzione di eventi critici. L'ennesima e irreparabile sconfitta che un suicidio, tanto più in stato di reclusione, rappresenta dovrà essere una ragione di più per mobilitare il massimo possibile di energie e risorse."

Dante Pomponi (Assessore del Comune di Roma): ricostruire diritti e dignità in carcere

"Apprendo con forte dispiacere la notizia del suicidio di una detenuta del carcere di Rebibbia che si è verificato questa notte. Credo sia necessario ripensare alle forme di detenzione in particolare nei casi di tossicodipendenza: come amministrazione proseguiamo il nostro lavoro per una detenzione" giusta", che non consideri il carcere solo come sistema punitivo ma ricominci a costruire anche dietro le sbarre un luogo di tutela dei diritti e della dignità umana, oltre che di opportunità per il reinserimento sociale e lavorativo.
Proprio per questo abbiamo appena pubblicato un bando di agevolazioni alle imprese che assumono detenuti ed ex-detenuti. Ma oltre allo sforzo dell'Amministrazione, credo occorra una rivisitazione di carattere legislativo che affronti non solo il disagio psicologico di chi entra in carcere, ma anche la depenalizzazione dei reati minori, a partire da quelli legati alla tossicodipendenza".

Comune di Roma
Assessorato alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro