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Strage di Via dei Georgofili
"Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili - Firenze-27 maggio 1993"

L'attuale associazione è stata creata nel luglio del 2001, sostituendo un precedente comitato che inizialmente ha tutelato le vittime e i danneggiati dell' attentato del 27 maggio 93 e poi ha coordinato quanti si sono costituiti nel processo come parti civili.


L'ASSOCIAZIONE

L'associazione riunisce le vittime e i familiari delle vittime della Strage di Via dei Georgofili avvenuta a Firenze nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993.
Si propone di (dall' art.3 dello Statuto):

rappresentare ed assistere le Vittime e i loro familiari nei confronti della Legge e delle Istituzioni e coordinare tutti gli interventi economici, giudiziari e tecnici a tal fine necessari ed opportuni;

incoraggiare, favorire e promuovere le iniziative a favore di tutta la verità sulle stragi del '93 e a favore del mantenimento della memoria

Per le vittime, per noi che abbiamo vissuto questo orrore sulla nostra pelle e su quella dei nostri familiari, Memoria e Verità sono due concetti intimamente connessi e non possiamo concepire l' una senza l' altra.

Perciò ci batteremo sempre affinché su questa vicenda venga fatta piena luce e il ricordo delle vittime innocenti possa limpidamente vivere nelle coscienze, non inquinato da lati oscuri, misteri irrisolti, responsabilità e connivenze non accertate e non perseguite. Lo abbiamo detto e continueremo a dirlo: NON C'È MEMORIA SENZA VERITÀ’


GLI EVENTI

Nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, alle ore 1.04, a Firenze, in un' antica via del centro storico, via dei Georgofili, ai piedi della storica Torre del Pulci, sede dell'Accademia dei Georgofili , deflagra un'autobomba.

Si tratta di un Fiat Fiorino imbottito di 250 chilogrammi di una miscela esplosiva composta da tritolo,T4, pentrite, nitroglicerina. L'esplosione provoca il crollo della Torre e la devastazione del tessuto urbano del centro storico per un'estensione di ben 12 ettari, con un impatto che è stato definito " bellico".

Muoiono Caterina Nencioni di 50 giorni, Nadia Nencioni di 9 anni, Angela Fiume di 36 anni, Fabrizio Nencioni di 39 anni, Dario Capolicchio di 22 anni. Angela, custode dell'Accademia dei Georgofili, risiedeva nella Torre con la sua famiglia. Dario, che proveniva da Sarzana e studiava architettura a Firenze, muore trasformato in una torcia umana nella sua abitazione, posta nell'edificio di fronte alla Torre. I feriti sono 48, moltissime famiglie rimangono senza tetto.Viene danneggiata anche la Galleria degli Uffizi, situata a pochi metri dalla zona dell' esplosione e altri edifici di interesse storico- artistico.

Si perdono per sempre capolavori e preziosi documenti, ma soprattutto si perdono per sempre cinque vite.

L'ipotesi di un attentato prende corpo fin dal giorno successivo, quando i vigili individuano il cratere che é di 3 metri di diametro e 2 di profondità. Altrettanto rapidamente si scopre che il Fiat Fiorino è stato rubato a Firenze in via della Scala non molti giorni prima dell'attentato e "imbottito" a Prato. In breve tempo, inoltre, gli inquirenti individuano negli uomini dell'organizzazione mafiosa " Cosa Nostra"gli esecutori materiali della strage. Dopo un lungo iter processuale vengono comminati 15 ergastoli, definitivamente attribuiti dalla Cassazione il 6 maggio 2002.

Dieci anni, però, non sono stati sufficienti a scoprire chi ha ordinato questa strage, o, quantomeno, chi ne era a conoscenza e non l'ha fermata perché i suoi interessi coincidevano con quelli della Mafia.

Quanto ancora dovremo aspettare per scoprire quei volti ?


L'ITER PROCESSUALE

12 Giugno 1996 – udienza preliminare. Il Giudice Soresina dirà che dietro a questa strategia stragista si intravedono “menti più fini” di quelle mafiose di cosa nostra.

12 Novembre 1996 – Apertura del processo. I familiari delle vittime non ritengono che la strage sia stata eseguita esclusivamente ad opera della mafia e credono fermamente alle “menti fini” di cui ha parlato il giudice il giorno dell’udienza preliminare.

6 Giugno 1998 – Sentenza di primo grado che si conclude con 14 ergastoli e condanne varie

21 Luglio 1999 – Viene depositata la motivazione di sentenza nella quale viene dedicato ampio spazio al famoso episodio del proiettile di Boboli, ossia il 5 Novembre del 1992 nel giardino di Boboli a Firenze viene fatto ritrovare un proiettile di artiglieria confezionato in un sacchetto per rifiuti , il tutto collocato vicino al alla statua del Magistrato Cautius, inventore della cauzione.Questo episodio fu definito dagli allora inquirenti l’anticamera delle stragi del 1993.I familiari delle vittime danno una loro interpretazione a quel messaggio:
"congelate quelle specifiche investigazioni…..” Si rafforza l’idea fra le vittime che la strage di Firenze non sia stata voluta soltanto da Cosa Nostra.

21 Gennaio 2000 – Sentenza stralcio relativa a Riina Salvatore, Graviano Giuseppe e altri. Due ergastoli.

6 Maggio 2002 – Sentenza di Cassazione.Confermati 15 ergastoli. Bernardo Provenzano e Matteo Messina Denaro non si presentano in Cassazione, lasciando aperti molti interrogativi. Antonino Messana, l'uomo nella cui abitazione di Prato venne imbottito di tritolo il Fiat Fiorino usato per l' attentato,viene rinviato nuovamente a processo.

Il 13 marzo 2003 la Corte d' Assise d' Appello di Firenze ribadisce la condanna a 21 anni di carcere.

I familiari delle vittime esternano la loro soddisfazione per questa condanna. Messana si era sempre dichiarato vittima delle minacce mafiose e costretto , pena la sua vita e quella della sua famiglia, a prestare la sua abitazione come base, ma ovviamente una sua preventiva denuncia avrebbe potuto evitare la strage del 27 maggio '93.

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