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Strage di Bologna, ascesa e fine delle due varianti della pista palestinese
Sandro Padula
Fonte: Ristretti Orizzonti, 14 maggio 2012
14 maggio 2012

28 luglio 2005. L'onorevole Enzo Raisi (teorico della variante della "pista palestinese" sulla strage di Bologna intesa come semplice incidente) firma insieme ad altri una interpellanza urgente nella quale si legge questa notizia: "il 18 giugno 1982, quindi due anni e mezzo dopo le stragi di Ustica e Bologna e due anni prima della strage del 904, all'aeroporto di Fiumicino veniva fermata per un controllo la cittadina tedesca Christa Margot Frolich trovata in possesso di una valigia contenente due detonatori e tre chili e mezzo di miccia detonante, contenente esplosivo ad alta velocità di tipo Pentrite, una sostanza detonante che entra nella composizione del Semtex" (Atto Camera, Interpellanza urgente 2-01636 presentata da Vincenzo Fragalà giovedì 28 luglio 2005 nella seduta n.664; pubblicata perfino in "Dossier Strage di Bologna).

Già il 28 luglio 2005 quasi tutti gli analisti della strage di Bologna sanno che la Pentrite trovata nella valigia della Frolich non ha nulla a che fare con la composizione della bomba del 2 agosto 1980: dai residui di quest'ultima infatti non v'è mai stato trovato neppure un grammo di Pentrite.
Qualcuno però sembra non conoscere questa semplice verità e, proprio sulla base di tale gap cognitivo, teorizza la variante della pista palestinese intesa come "rappresaglia" dell'Fplp provocata dall'arresto di Abu Saleh avvenuto nel giugno del 1979.
Sul mensile Area di luglio-agosto 2005, nel 25° anniversario della strage del 2 agosto 1980, appare infatti un lungo documento dal titolo "Strage di Bologna, a un passo della verità" nel quale Gian Paolo Pelizzaro cita una notizia del tutto infondata dell'Ansa del 21 giugno 1982 secondo cui l'esplosivo rinvenuto qualche giorno prima in una valigia della tedesca Christa-Margot Fröhlich sarebbe stato T4 e "probabilmente dello stesso tipo usato nell'attentato alla stazione di Bologna (ma gli esperti non lo hanno mai accertato con sicurezza assoluta)". E Pelizzaro commenta: "Perché?" (vedasi pagina 234 del "Dossier strage di Bologna").
Una menzogna scritta dall'Ansa 23 anni prima - menzogna derivante dal non sapere ancora che al posto del T4 c'era la Pentrite nella valigia della Fröhlich - diventa così uno dei pilastri del teorema di Pelizzaro e quel citato "probabilmente" viene trasformato in qualcosa di certo, cioè in una menzogna del tutto certa!
10 febbraio 2006. Gian Paolo Pelizzaro - stavolta insieme a Lorenzo Matassa - racconta che Christa-Margot Fröhlich "fu rinvenuta in possesso di una valigia di esplosivo compatibile con quello utilizzato a Bologna" (pagina 123 della "Relazione sul gruppo Separat" per la Commissione parlamentare sul "dossier Mitrokhin", 10 febbraio 2006) poiché nella suddetta valigia vi sarebbe stato un quantitativo pari a "3,5 kg di miccia detonante composta di esplosivo ad alto potenziale T4" (nota 295, pagina 138, ibidem).
A parte la bassa proprietà della lingua italiana nella frase sopra citata, è interessante qui notare che - mentre Raisi ha sempre parlato della presenza di un certo quantitativo di Pentrite nella valigia della Fröhlich - i teorici della volontarietà dell'Fplp nel compiere la strage di Bologna non hanno mai scritto nei loro documenti - nemmeno nel "Dossier Strage d Bologna" pubblicato nel 2010- che la Pentrite non c'entra nulla con gli elementi che componevano la bomba del 2 agosto.
Forse fra Raisi e signori come Pelizzaro c'era un inconscio gioco delle parti nel teorizzare le due varianti della "pista palestinese" ma ora quel gioco è finito a causa di irriducibili conflitti logici fra quelle due stesse varianti.
Raisi (oggi di Futuro e Libertà) non ha mai abiurato quanto sottoscrisse nell'interpellanza urgente 2-01636 presentata da Vincenzo Fragalà il 28 luglio 2005 e tutto lascia supporre che, per onestà intellettuale, non la rinnegherà mai. Chi invece non ha mai detto ciò che Raisi sapeva già da quel tempo, adesso non riesce a trovare di meglio che parlare di altro.
Sotto questo profilo, risulta sciocca e paradossale la polemica che Pelizzaro e compagnia tentano di sviluppare contro le sentenze del processo per la strage di Bologna dove si parla di bomba contenente Compound B (miscela di tritolo e T4) in piccole o grandi quantità.
Sciocca e paradossale è anche la loro idea di riuscire a far credere che l'ordigno del 2 agosto 1980 sarebbe stato un prodotto di tipo "commerciale" (cioè un prodotto finito per uso civile) come lasciava intendere la prima perizia (quella fatta sotto la guida del depistatore del Sismi Spampinato), mentre i giudici e coloro che fecero le successive perizie non potevano dichiarare con certezza se fosse "commerciale", militare o artigianale.
È infine ridicola, oltre che sfacciatamente priva di fondamento, la loro idea che quel presunto prodotto di tipo "commerciale" potrebbe essere uscito da qualche fabbrica della Cecoslovacchia o della Germania dell'Est del 1980. Nessun giudice e nessun perito ha mai affermato un'idiozia del genere!