Rete Invibili - Logo
Le reti-invisibili ai parenti delle vittime di Piazza Fontana
Lucia Bruno (Associazione Piero Bruno)
6 maggio 2005

Carissimi, credo di cogliere il pensiero di tutti coloro che sono entrati a far parte delle reti-invisibili e, se qualcuno non si riconoscerà nelle mie parole, spero che non me ne voglia, dal momento che la mia lettera vuole essere, oltre che un documento politico, un conforto umano nei confronti di chi, come me e tutti gli altri, da troppi anni accompagna al sapore delle lacrime il bruciore della rabbia e dell'impotenza.
E' stata quasi una sentenza scontata quella di questi giorni; da parte mia non mi aspettavo nulla di più. E' un copione letto e riletto, che manifesta la chiara intenzione di non fare luce sui fatti che hanno insanguinato il nostro Paese.
Uno Stato democratico ha il dovere di tirar fuori la verità e deve avere il coraggio di riconoscere i propri errori e di punire i colpevoli.
E' l'ennesima conferma che la nostra democrazia fa acqua da tutte le parti, proprio come un vecchio secchio bucato.
Non ci aspettavamo certo che la verità emergesse dalla destra, dalle stesse persone che hanno avuto bisogno di coprire le loro malefatte ed i loro sporchi traffici antidemocratici, volti ad ostacolare l'ascesa della sinistra e creare uno stato dittatoriale fascista. Però dalla sinistra ci aspettavamo qualcosa di più! Dalla sinistra, da coloro che si sono sempre battuti per la democrazia, per il rispetto dei diritti più elementari; da coloro che hanno sempre difeso le classi più deboli, da coloro che tante volte abbiamo affiancato nelle strade, nelle piazze... Sì, dalla sinistra ci aspettavamo veramente qualcosa di più...
Purtroppo, carissimi, la verità atroce è un'altra: ognuno ha degli scheletri nel proprio armadio, e a volte questo ci costringe a scendere a compromessi e fare accordi che spesso divergono da tutti i nostri principi. Voglio semplicemente dire che se la sinistra avesse manifestato a suo tempo la volontà di fare chiarezza, oggi staremmo già valutando i risultati... Invece ci ritroviamo a fare i conti con personaggi che incentivano, anziché abrogarlo, il segreto di stato, alzandone i limiti temporali di applicazione e facendo sì che nessuno di noi potrà mai mettere le mani su quei dannatissimi fascicoli.
Non è vendetta quella che stiamo cercando; cerchiamo solo verità e giustizia.

Sono sempre più convinta che nonostante la frustrazione ed i momenti in cui sembra di dover abbattere dei muri sempre più alti, è essenziale unirsi per dare la forza necessaria alla nostra voce. Solo restando uniti e lavorando perché sia fatta giustizia ed emergano le verità potremo forse approdare a quello che abbiamo reclamato in tutti questi anni. Perché, se non ci attiviamo noi che siamo personalmente coinvolti in queste tragedie, non aspettiamoci grandi aiuti esterni, tranne che da parte di quei politici e parlamentari che ci hanno sempre affiancato (a cui speriamo se ne aggiungano altri).
Saranno momenti molto duri, ma noi li conosciamo già e non ci spaventano più, soprattutto con la consapevolezza che non saremo più soli. E se non potremo ottenere verità nelle aule dei tribunali, il nostro obbiettivo primario sarà quello di portare a conoscenza delle nuove generazioni la storia del nostro Paese dal 1968 in poi.

Ci stringiamo tutti a voi, in un abbraccio carico di speranza e di forza.

Con affetto


per reti-invisibili

Lucia Bruno (Associazione Piero Bruno)