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intervento di Enrica Bartesaghi
presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
12 dicembre 2004
Carissimi,
purtroppo domenica non potrò essere presente al convegno organizzato dalle Reti Invisibili a Roma.
Ma sono con voi e queste poche parole vi accompagnano nella ricerca testarda di verità e giustizia per i troppi morti e feriti per stragi, o uccisi in piazza durante le manifestazioni.

Purtroppo il tempo non ci aiuta nella ricerca, dai fatti di Genova, da luglio del 2001, sono passati quattro anni e mezzo, la verità per quei giorni è emersa solo a tratti, la giustizia è ancora ben lontana dall'essersi manifestata.

La morte di Carlo non ha ancora trovato responsabili, centinaia di persone ferite nelle piazze e alla scuola Diaz, umiliate e torturate a Bolzaneto e a San Giuliano sono ancora in attesa di risposte, di un risarcimento almeno morale per quanto hanno subito ad opera delle forze dell'ordine, di chi avrebbe dovuto tutelare la loro libertà a manifestare e non colpirli con ferocia intrisa di fascismo.

Da un punto di vista giudiziario, dopo l'indegna archiviazione per la morte di Carlo, sono in corso le udienze per la notte "cilena" alla scuola Diaz, lunedì ,13 dicembre, sapremo se il giudice per le udienze preliminari deciderà di rinviare a giudizio i responsabili dell'assalto, delle prove false, del massacro ingiustificato di 93 persone.

Solo a fine gennaio si apriranno invece le udienza preliminari per le torture inflitte a centinaia di persone nella Caserma di Bolzaneto, e poichè in Italia non esiste il reato di tortura, è molto probabile che i responsabili, anche se rinviati a giudizio, possano nel frattempo veder prescritti i reati loro contestati.

L'unico processo in corso è quello contro i manifestanti accusati del reato di devastazione e saccheggio, pene previste dagli 8 ai 15 anni di carcere, mentre i responsabili istituzionali, i dirigenti delle Forze dell'ordine, sotto accusa per le violenze inferte ai manifestanti sono stati nel frattempo tutti promossi.

E evidente che non sarà nelle aule del tribunale che sapremo tutta la verità sui fatti di Genova, ed è per questo che il Comitato verità e giustizia per Genova, chiede che venga istituita una commissione d'inchiesta che faccia luce sulle modalità di gestione dell'ordine pubblico durante il G8 di Genova e del Global Forum di Napoli, dove abbiamo assistito ad una vera e propria sospensione dei diritti fondamentali, duramente condannata da Amnesty International, dal Parlamento europeo e dalla Commissione Diritti umani dell'ONU.

Il tempo dicevo allontana la speranza di ottenere quanto dovrebbe essere garantito dalla nostra Costituzione e dalle nostre leggi:
la ricerca e la condanna dei colpevoli, siano essi semplici cittadini, appartenenti alle forze dell'ordine, rappresentanti delle istituzioni.

Il tempo rischia di disperdere le persone e le energie che dovrebbero continuare per anni, per decenni a chiedere che si faccia giustizia.

Proprio per questo è importante che Reti Invisibili continui la propria attività di coordinamento e di sostegno reciproco per dar voce a tutti quelli che non perdono la speranza, che non perdono la memoria e non vogliono che il nostro paese dimentichi: perchè non ci siano più stragi in Italia, nè vittime o feriti durante le manifestazioni.

Vi abbraccio, Enrica Bartesaghi, presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova