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Memoria è impegnarci tutti di più
Checchino Antonini
Fonte: Liberazione, 21 luglio 2011
21 luglio 2011

Cominciamo dalla fine, dalle ultime parole di Haidi: "Non siamo mai andati via da questa piazza senza ricordare tutti gli altri". Stavolta la mamma di Carlo ne cita due: Vittorio Arrigoni e Carlo Salerno. Il primo è stato ucciso lontano da qui, in Palestina; l'altro è morto in carcere, lontano dalle prime pagine. "Non ha qualcuno che lotti per lui".
Dieci anni dopo. Piazza Alimonda da allora è un crocevia di passato e di futuro, conserva la memoria delle lotte e il dolore delle ferite e riesce anche a regalare qualche attimo di allegria a chi è voluto tornare, a chi non si è mai mosso di qui, a chi è venuto da lontanissimo come la ragazza di Gaza che sale sul palco dopo tutti gli altri che hanno ricordato Carlo con poesie, parole, appelli, canzoni. "Memoria è impegnarci tutti di più, spiega Luigi Ciotti a chi va ad abbracciarlo nel retropalco dove si incontra anche il fratello di Peppino Impastato, Giovanni, e Lino Aldrovandi, le mamme di Dax e di Renato, la sorella di Iaio, i portavoce del Genoa Social Forum di allora, Andrea Rivera, Alessio Lega, e Mark Covell che esibisce il certificato di cittadinanza onoraria. "Ma il processo per il suo tentato omicidio è fermo - ricorda Vittorio Agnoletto - i testimoni, per favore, adesso parlino. Per esempio il poliziotto che quella sera alla Diaz chiamò l'ambulanza".
C'è molta più gente degli anni precedenti. Chissà per quale motivo la memoria si leghi alle scadenze decennali. Più facile trovare il filo tra quei giorni e i conflitti in corso. Più tardi si parlerà di questo nell'incontro con Paolo Ferrero (c'è una buona presenza nazionale e locale del Prc) sulla democrazia dei beni comuni. Ci sono bandiere rosse, striscioni sulla grata della chiesa Girasoli. E finalmente c'è una targa nel giardino della piazza, una cosa così semplice che la piazza dovrebbe chiamarsi così: Carlo Giuliani, ragazzo. Giuliano, suo padre, continua a chiedersi perchè siano ancora impunite le cariche di via Tolemaide e la menzogna infame del calcinaccio.