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Genova, Agnoletto ricordando il G8: "Chiuse sentenze importanti, ma nessuno pagherà"
Fonte: www.genova24.it
16 marzo 2011

Genova. Dieci anni da quella Genova serrata tra zona rossa e cortei pacifici, tra la distruzione dei black block e il terrore dei pochi genovesi rimasti in città.

Dal G8 di Genova sono passati 10 anni e Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum nel 2001, commenta così le verità venute a galla: "Sono state chiuse le sentenze di estrema rilevanza, come l'appello sull'ex caserma di Bolzaneto, dove decine di persone sono state torturate. Le persone condannate a risarcimento civile sono state 44 tra personale sanitario, carabinieri e guardia di finanza, mentre le condanne penali sono finite tutte in prescrizione. Per quanto riguarda la notte alla Diaz è stato condannato l'ex capo di polizia, oggi coordinatore dei servizi segreti, per istigazione a falsa testimonianza. Senza dimenticare che all'interno della sentenza di un processo contro i giovani si è detto che la carica contro i cortei pacifici è stata ingiustificata e illegale".

"Oggi la verità - continua Agnoletto - c'è, basta leggerla, mentre per la giustizia il capitolo è ancora aperto, peccato che con la prescrizione nessuno pagherà. Siamo l'unico paese al mondo ad avere tutti i vertici dei servizi di sicurezza condannati, e nessuno si è dimesso e il Parlamento non ha dimesso nessuno".

Dopo 10 anni da G8 secondo Agnoletto è possibile riassumere tutto in una frase, già utilizzata da Amnesty International: "In quei giorni a Genova la Costituzione è stata sospesa".

E poi ancora un ricordo: "Il forum al quale parteciparono tanti giovani assieme ai leader dei movimenti di tutto il mondo. Durante quell'incontro era stato detto che se si proseguiva in quel modo con quello sviluppo e consumo energetico e in relazione anche al modello di vita si era destinati a ricorrere alla guerra per controllare le fonti energetiche oltre che dover affrotnare una crisi economica. Così è stato. Per questo motivo la mostra per il decennale è stata chiamata "Cassandra", come la figura mitologica che prevedeva il futuro ma non veniva ascoltata".