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Delitto Pasolini e il capitolo di "Petrolio": la Procura di Roma sentirà Dell'Utri
Fonte: Repubblica.it, 29 marzo 2010
29 marzo 2010

Un'inchiesta già riaperta da oltre un anno. Alla quale stanno per aggiungersi nuovi elementi. Gli inquirenti della Procura di Roma hanno intenzione di sentire, come testimone, il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri nell'ambito dell'inchiesta sul delitto di Pierpaolo Pasolini, ucciso nella notte fra l'1 e i 2 novembre del 1975 all'idroscalo di Ostia, sul litorale romano. Un passaggio istruttorio che sarà compiuto anche in seguito ad un'istanza presentata dalla famiglia dello scrittore formalizzata dall'avvocato Guido Calvi, che fa riferimento sia a quanto dichiarato dallo stesso Dell'Utri a proposito di un manoscritto scomparso dello scrittore, che ad un'interpellanza parlamentare fatta da Walter Veltroni alla quale ha risposto positivamente il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

Obiettivo degli inquirenti è chiarire la questione sollevata qualche settimana fa dal senatore del Pdl, che aveva detto - l'occasione era stata l'inaugurazione della XXI Mostra del libro antico di Milano - di avere (o di aver letto) un manoscritto scomparso di Pasolini, destinato a costituire un capitolo del romanzo incompiuto Petrolio: 78 pagine in cui si farebbe riferimento ad alcune vicende che riguardano l'Eni, a cominciare dalla morte di Enrico Mattei. Un fascicolo su Pasolini da più di un anno è all'attenzione del pm Francesco Minisci, che lo ha ereditato dalla collega Diana De Martino passata alla Dna: un procedimento nato da un'istanza presentata, come privati cittadini, dall'avvocato Stefano Maccioni e dalla criminologa Simona Ruffini che hanno lavorato sulle carte dell'inchiesta di Pavia sulla morte di Mattei. Maccioni, pochi giorni fa, è tornato dal magistrato per sollecitare ulteriori indagini partendo proprio dall'audizione di Dell'Utri.

Quanto al capitolo mancante di Petrolio, "l'ho letto ma non posso ancora dire nulla - aveva detto qualche settimana fa il senatore - è uno scritto inquietante per l'Eni, parla di temi e problemi dell'azienda, parla di Cefis, di Mattei e si lega alla storia del nostro paese". E nella richiesta di Maccioni e Ruffini si faceva riferimento proprio alla tesi secondo la quale lo scrittore sarebbe venuto a conoscenza dei mandanti dell'omicidio Mattei indicandoli nel proprio romanzo.

Una settimana fa era stato Walter Veltroni a inviare una lettera al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, chiedendo la riapertura del caso. Oggi "la scienza può dirci la verità su quel delitto" ha scritto l'ex sindaco di Roma, anche perché - ricorda - dalla condanna di Pino Pelosi per l'uccisione dello scrittore emergeva con forza "la prova che quella notte, all'Idroscalo, Pelosi non era solo". Secondo Veltroni, l'inchiesta "faceva acqua da tutte le parti": per questo ha chiesto al Guardasigilli di "continuare a cercare la verità". Di lì a breve era arrivata la risposta positiva di Alfano che aveva annunciato nuove indagini sul caso sottolineando che "accertare la verità è sempre non soltanto utile ma necessario ed ancor più lo è quando la verità vale non soltanto ad accertare le responsabilità penali, ma a far chiarezza sul piano storico-politico oltreché su quello giudiziario".