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rassegna stampa 14

15 settembre 2006
Un nuovo morto ieri a Catania. Perde la vita operaio di 56 anni
http://www.ilmanifesto.it/
Antonino Raiti, operaio edile di 56 anni, stava lavorando su un tetto di un capannone, quando la struttura è ceduta provocandone la caduta. L'infortunio è avvenuto nel catanese. Per l'uomo non c'è stato niente da fare ed è morto sul colpo. La magistratura ha subito messo sotto sequestro l'immobile e iscritto il proprietario nel registro degli indagati. Questo ennesimo infortunio - ricordava ieri l'Osservatore romano - indica il grado di paralisi della lotta alle morti bianche.

16 settembre 2006
Giuseppe, ucciso da un carrello alla Magnaghi
http://www.ilmanifesto.it/
L'infortunio nello stabilimento aeronautico del napoletano: la vittima era un attivista Fiom. Un altro morto nel bergamasco
Francesca Pilla
Napoli
E' morto in autoambulanza mentre i medici del 118 tentavano di rianimarlo. Giuseppe Cammisa, 55 anni, non è sopravvissuto all'incidente avvenuto ieri mattina nella fabbrica dove lavorava da più di trent'anni. E' accaduto alla Magnaghi aeronautica, un'azienda tra le più rilevanti del tessuto industriale metalmeccanico di Napoli e della Campania, dove grazie al lavoro altamente qualificato gli operai dovrebbero sentirsi al riparo, convinti che almeno lì le norme per la sicurezza siano rispettate.
Giuseppe Cammisa era alla guida di un piccolo carrellino elevatore all'esterno della fabbrica, un muletto solitamente usato solo internamente per sollevare materiali di poco peso, quindi sprovvisto della cabina di sicurezza. L'operaio aveva appena caricato una barra di ferro, quando le piccole ruote del carrellino si sono incastrate in un tombino che di norma dovrebbe essere fissato almeno con un chiodo. Il pozzetto delle fogne si è improvvisamente aperto e Cammisa non è riuscito a mantenere il controllo del mezzo che ribaltandosi l'ha schiacciato. «Quando sono arrivato in fabbrica - racconta Massimo Brancato, segretario della Fiom di Napoli - sul pavimento c'erano ancora i guanti da lavoro di Giuseppe. Quanto accaduto indigna ancora di più - prosegue - perché la Magnaghi non è una botteguccia, bensì un'importante azienda metalmeccanica. Abbiamo fatto più volte presente alla società la necessità d'investimenti strutturali, la fabbrica è per molti versi fatiscente, ma quando si tratta di investire in sicurezza per garantire un diritto elementare ai dipendenti le aziende fanno orecchie da mercante». La Magnaghi conta 250 operai e da tempo, grazie al nuovo management conta su volumi produttivi in attivo. Ieri i vertici aziendali hanno proclamato una giornata di lutto. Con il ponte della festa di San Gennaro, i cancelli riapriranno solo mercoledì: «Saremo lì per indire un'assemblea - conclude Brancato - c'è bisogno di un'inchiesta seria su quanto accaduto, la morte di Giuseppe non deve essere derubricata a dato statistico». Cammisa era uno storico iscritto della Fiom, raccontano i colleghi, sempre pronto a battersi per i diritti degli operai in fabbrica, il ricordo è di una persona corretta e generosa. La sua morte arriva dopo un'estate di infortuni mortali. Il 6 luglio nel salernitano morivano soffocate da un incendio Giovanna Curcio, 15 anni, e Annamaria Mercadante, 49, operaie a nero della Dimaltex, fabbrica-garage dei materassi. All'inizio di agosto Ferdinando Fiore, 37 anni, è stato travolto da una frana, in un cantiere abusivo nel napoletano. Era appena uscito di prigione grazie all'indulto e cercava di rifarsi una vita: aveva 4 figli, la più piccola ha solo 19 mesi. Il 7 agosto Giovanni Ponticelli, 16 anni, muore dopo cinque giorni d'agonia, a Frattamaggiore. E' precipitato al quarto giorno di lavoro da un'impalcatura.
E intanto, ieri, un morto si è purtroppo registrato anche a Bergamo: Matteo Ziboni, camionista di 24 anni, è morto schiacciato tra la motrice e il rimorchio del suo mezzo.

27 settembre 2006
Infortuni
Tre morti e due feriti
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Continuano senza sosta gli infortuni sul lavoro. L'Ilva di Taranto è, purtroppo, sempre protagonista: ieri è morto un imprenditore di 55 anni, Luciano Di Natale, titolare della Tecnocis, azienda che opera nell'indotto; stava eseguendo un sopralluogo su uno dei nastri trasportatori dello stabilimento, quando è stato trascinato e stritolato.
A Casteltermini (Agrigento) è morto Biagio Savarino, edile di 49 anni: è caduto da un'impalcatura alta 8 metri. Un agricoltore di 76 anni è invece morto ad Antria (Arezzo), schiacciato dal suo trattore. Edmir Leka, immigrato di 24 anni, è stato travolto da una gru in un cantiere di Novafeltria: ha riportato un trauma cranico e diverse fratture, dovrebbe guarire in 60 giorni. Infine, un camionista è rimasto ustionato a Pomezia, investito da una fiammata mentre controllava il livello dell'olio del suo mezzo.

02 ottobre 2006
Incidente sul lavoro: un morto
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CATANZARO. Un uomo è morto, lunedì pomeriggio, in un incidente sul lavoro avvenuto in un oleificio ubicato sulla strada statale 106 ionica, in località Magliacane, nel territorio del comune di Belcastro.
L'uomo si chiamava Saverio Mazza, 44 anni, operaio, padre di cinque figli. Era sceso in un pozzo per lo scarico delle acque reflue, profondo tre metri, per cercare di riparare un guasto, ma è morto per soffocamento in seguito a delle esalazioni tossiche. Sul luogo della disgrazia sono intervenuti i carabinieri. Il titolare dell'oleificio, un imprenditore del luogo, che da numerosi anni aveva alle dipendenze l'operaio deceduto, è stato ricoverato in seguito ad un malore.