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Morti, dispersi, ustionati, travolti. Sempre sul lavoro
Fonte: L'Unità (http://www.unita.it)
16 luglio 2007

Un operaio è morto nello scoppio verificatosi, in un'azienda di Fossano (Cuneo). Il cadavere dell'uomo, disperso per tre ore, è stato, infatti, trovato dai soccorritori poco fa.
Nell'esplosione è rimasto leggermente ferito anche il titolare dell'azienda «Molino Cordero».
Sul posto sono ancora all'opera vigili del fuoco, carabinieri ed il personale del 118. Sono tutti in condizioni critiche, definite dai sanitari «codici rossi», i quattro operai rimasti ustionati e ricoverati al Cto, alle Molinette ed al Maria Vittoria di Torino e a Genova. Secondo alcune testimonianze, intorno alle 14,30 di oggi, si sarebbero verificate le due esplosioni, che avrebbero provocato un fragoroso botto simile a quello di un aereo che supera il muro del suono. Enorme anche lo spostamento d'aria, che, sempre secondo i testimoni, ha provocato nelle abitazioni vicine l'infrangersi di vetri lanciati per centinaia di metri. L'azienda «Molino Cordero», una delle storiche di Fossano, produttrice di pasta e prodotti pronti farinacei si trova nel centro cittadino ed impegno circa 25 addetti.
Un altro gravissimo incidente sul lavoro è avvenuto lunedì mattina all'interno di un ditta edile in via Pieve a Nuvolento (Brescia). Valentino Gasperi, 40 anni, residente a Nave (Brescia), stava eseguendo una ristrutturazione quando una trave di cemento, urtata dal braccio di un escavatore manovrato da un altro operaio, è caduta e l'ha schiacciato. L'uomo, che lavorava per conto di un'impresa di Gardone Valtrompia (Brescia), è morto all'istante.
Cronaca che spinge il presidente della Camera Fausto Bertinotti ad intervenire. «Resta l'urgenza dell'indifferibilità di una soluzione a questa piaga sociale che ogni giorno segna l'aumento del numero dei morti sul lavoro».
«Bene fa l'Osservatore Romano, che sta dimostrando una grande sensibilità verso questo tema, quando sottolinea - dice Bertinotti - che questa drammatica emergenza si svolge pressoché nel silenzio dei mezzi di comunicazione. È indispensabile, dunque, che siano proprio i principali media, a partire dal servizio pubblico, e più in generale tutti gli operatori dell'informazione, a dare risalto a queste notizie, scegliendo le fasce d'ascolto e gli spazi più idonei per la massima conoscibilità e pubblicità di questo fenomeno e a contribuire affinché la sicurezza sul lavoro possa essere argomento su cui riflettere».
«Non è un caso - osserva ancora la terza carica dello Stato - che lo stesso Moscow Times abbia riportato nella sua gravità statistica dati e percentuali in cui l'Italia risulta avere un numero di incidenti il 40 per cento superiore rispetto ai principali governi europei».
«Naturalmente, accanto allo sforzo di comunicazione bisogna adoperarsi ad ogni modo per una moltiplicazione di iniziative che portino a dibattiti e decisioni in grado di fronteggiare l'emergenza dell'insicurezza dei luoghi di lavoro. In questo - conclude Bertinotti - è sicuramente da apprezzare il fatto che il Consiglio Regionale delle Marche nei giorni scorsi abbia dedicato una sessione di lavori ad hoc sul tema».