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intervento
Attenzione alle malattie da lavoro
M.Valiani, G.Farina, T.Iaia ( Dip.Prevenzione Usl 11 Empoli)
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)
12 luglio 2007

La questione della sicurezza sul lavoro sta ricevendo un'attenzione superiore al passato. Questo aumenta la responsabilit à di tutti nel definire in modo più organico ed efficace le linee d'azione. In questo ambito non va dimenticato che i danni da lavoro non consistono solo in quelli - pur rilevanti - da infortunio. I lavoratori soffrono di moltissimi disturbi e disagi che non sono né conosciuti né considerati. Una grande quantità di malattie (anche gravi, come alcuni tipi di tumori) trova come causa o concausa l'esposizione a diversi fattori nocivi quali sostanze chimiche, polveri, movimenti ripetuti, fatica, rumore, ecc. A differenza degli infortuni, per le malattie da lavoro non disponiamo di fonti informative correnti che ci rappresentano con sufficiente completezza il fenomeno. Come servizio di prevenzione nei luoghi di lavoro dell'Usl 11, anche in collaborazione con l'Inail, abbiamo perciò sviluppato negli ultimi anni una «ricerca attiva» delle malattie da lavoro. I risultati dicono che, nel territorio dell'USL 11, dal 1998 al 2006, sono stati 52 i casi di decesso per malattie gravi correlate al lavoro svolto. Molti di questi casi hanno già avuto il riconoscimento all'indennizzo assicurativo per i familiari. Nello stesso territorio e nello stesso periodo gli infortuni mortali sono stati 21. Quindi le morti per malattia professionale, che non sarebbero emerse senza questa nuova attività del servizio pubblico, sono addirittura superiori a quelle che avvengono per infortunio sul luogo di lavoro e per di più spesso giungono dopo lunghi anni di sofferenza. Anche da queste esperienze possiamo ricavare utili indicazioni che devono rafforzare alcune linee portate avanti nella nostra regione, sia dal pdv dei servizi pubblici che da quello delle forze sociali. 1. In una realtà economica come quella toscana un'efficace rappresentanza dei lavoratori - necessaria per sviluppare un'adeguata partecipazione degli stessi e rendere sufficientemente «sensibile» il sistema - non potrà adeguatamente svilupparsi senza prospettare una rappresentanza per «sito produttivo » (che comprenda, in pratica, tutte le aziende compresenti in un determinato luogo di lavoro) o di Rls territoriale. 2. C'è una grande quota di malattie da lavoro «nascoste». Ènecessario un particolare impegno delle strutture sanitarie per sviluppare sistemi di ricerca «attiva». 3. Gli interventi di controllo stanno sempre più assumendo la complessità della nuova situazione produttiva. È necessario articolare diversi modelli. In generale, possiamo far riferimento a due approcci. Riguardo alle realtà caratterizzate da consistente probabilità di lavoro irregolare, breve durata dei lavori, prevalente rischio di «effetti acuti» (come ad esempio molti cantieri edili) è necessaria una tipologia d'intervento repressivo che punti ad individuare rapidamente un consistente numero di «situazioni», anche in coordinamento con tutti gli altri diversi enti pubblici. Per contro, in situazioni di maggiore complessità produttiva, uso di sostanze con potenziali effetti a lungo termine o aziende a rischio di «incidente rilevante», dobbiamo necessariamente sviluppare, prima degli opportuni provvedimenti, approcci di studio più approfondito dell'organizzazione del lavoro e del ciclo, con intense relazioni con tutte le persone coinvolte.