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Sicurezza sul lavoro Appello al presidente del Consiglio, Romano Prodi, e ai suoi ministri
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
24 giugno 2007

Caro direttore, ci farebbe piacere che "Liberazione" pubblicasse questa lettera aperta al governo.
«Egregio presidente del Consiglio Romano Prodi, spett. Li Ministri, l'anno che è iniziato non è in controtendenza (purtroppo) per quanto riguarda gli infortuni, gli invalidi e i morti sul lavoro, anzi gli infortuni sembrano in aumento. L'associazione Articolo21 ha inserito un contatore nel suo sito web che aggiorna gli infortuni, gli invalidi e i morti sul lavoro. Mentre vi stiamo scrivendo siamo a 499 morti, 499.952 infortuni, 12.498 invalidi. Dobbiamo ammettere che rispetto al governo precedente qualcosa è stato fatto per fermare questa "mattanza" nei luoghi di lavoro, ma purtroppo non basta. Si continua a parlare di Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, come se fosse la panacea di tutti i mali che affliggono i luoghi di lavoro. La soluzione per risolvere il problema degli infortuni e dei morti sul lavoro è una sola: formazione e vigilanza. Purtroppo in molti lavoratori, e in alcuni datori di lavoro, manca una cultura della sicurezza. Ci vuole formazione per quanto riguarda tutti i lavoratori, che non può essere ridotta ad una dispensa che molte aziende gli consegnano, ma ci vuole un corso vero e proprio. Va anche detto che la formazione per la sicurezza sul lavoro dovrebbe iniziare fin dalle scuole elementari, perché gli studenti di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani. Più vigilanza, assumendo più tecnici della Prevenzione delle Asl (chiamati impropriamente ispettori Asl), che hanno pochissimo personale ispettivo e tante aziende da controllare, e non più ispettori del lavoro come abbiamo sentito più volte. Come dice un utente del forum di Diario-Prevenzione, «i politici non sanno chi effettua i controlli»... Non possiamo fare a meno di ricordare, che questo governo oltre a fare cose positive per la sicurezza sul lavoro, ne ha fatte anche di negative: indulto, nel quale sono stati inclusi anche i reati contro il lavoro; comma 1198 nella Finanziaria, che sospende per un anno le ispezioni per le aziende che emergono dal nero, comprese quelle riguardanti la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori (su quest'ultima è stato presentato un emendamento al ddl sul Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, che se verrà approvato escluderà la sospensione delle ispezioni per quanto riguarda la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ma non ci basta, vogliamo la sua abrogazione). Non è stato ancora abrogato o perlomeno modificato il Dlgs 124 del 23 aprile 2004 "riforma dei servizi ispettivi" voluto dal governo Berlusconi, che è una vera e propria controriforma, infatti invece di rafforzarli li indebolisce. Vogliamo ricordarne alcuni effetti negativi: il controllo di tutti i servizi ispettivi (con esclusione delle Asl), viene affidato in modo centralistico e gerarchico al ministero del Lavoro e alle direzioni regionali e provinciali, riducendo al minimo l'autonomia degli enti previdenziali, in particolare Inps e Inail (articoli 1-5); si affidano agli stessi ispettori, che dovrebbero vigilare sulla corretta applicazione della legge, compiti di "prevenzione e promozione" (cioè gli ispettori potranno svolgere consulenze a favore delle imprese che devono controllare, art. 8). Infine, c'è il bisogno di criteri selettivi per impedire - come oggi avviene - in alcuni settori molto esposti agli infortuni che chiunque si possa improvvisare imprenditore; in edilizia è possibile fare questo senza che sia chiesto di dimostrare capacità tecniche, economiche, di mezzi, tantomeno la conoscenza dei doveri verso terzi o quella delle normative in materia di salute e sicurezza; in questo senso la norma contenuta nella lenzuolata di Bersani "un'impresa in un giorno" nel settore delle costruzioni è una "bomba ad orologeria"...».
Marco Bazzoni, Mauro Marchi rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, bazzoni_m@tin.it