Rete Invibili - Logo
Rimettiamo al suo posto la lapide di Peppino Impastato
Giovanni Russo Spena, Ezio Locatelli
Fonte: Liberazione, 12 settembre 2009
12 settembre 2009

A pochi mesi dalle elezioni il sindaco e l'amministrazione leghista di di Ponteranica, un piccolo comune del bergamasco, non hanno trovato di meglio che procedere alla rimozione della targa di Peppino Impastato cui era intitolata la biblioteca civica del paese. Non c'è in questo provvedimento solo una espressione di razzismo e di antimeridionalismo o una idea della comunità chiusa in se stessa. Vi sono altri fatti preoccupanti. Le destre tentano di abbattere la memoria storica della lotta contro la mafia andando ad una revisione, finanche ad una cancellazione della narrazione storica e della epopea civile delle stesse istituzioni del nostro Paese. Anche la memoria di Pio la Torre ha subito attacchi infami come quelli subiti da Peppino Impastato.
Altro fatto, se possibile ancora più preoccupante. Peppino Impastato fu ucciso dalla mafia perché aveva denunciato il sistema di relazioni intercorrente tra mafie, poteri locali, finanza, politica. Le destre vogliono occultare questa connessione riducendo la mafia a mero fenomeno terroristico o puramente delinquenziale. Non è un caso che Berlusconi e Dell'Utri attacchino, in queste ore, le procure e i magistrati che stanno indagando i rapporti tra mafia e politica dagli anni '90, anni che coincidono con la nascita di Forza Italia. Indagare i rapporti tra mafia e potere politico è di grande attualità e preoccupa non poco le forze di governo. Per questo Peppino fa ancora paura.
Fa paura Peppino, un simbolo della lotta contro la mafia, anche a quei poteri che affondano le proprie radici in realtà, come quella della Lombardia o dell'Italia settentrionale, caratterizzate da una larga fetta di economia occulta e malavitosa cresciuta grazie agli spazi concessi da componenti o forze politiche che hanno fatto del liberismo selvaggio e dell'affarismo arrembante la propria stella polare.
Non è pensabile che la provocazione del sindaco leghista di Ponteranica, per la sua gravità, possa passare in secondo piano. Contro tale provocazione occorre che insorga un largo schieramento democratico ed antifascista. Costruiamo una grande manifestazione, rimettiamo la targa di Peppino Impastato al suo posto.