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Badalamenti una vittima di mafia? Sarebbe un'offesa per tutte le persone civili
Giovanni Impastato
Fonte: Liberazione, 21 agosto 2007
21 agosto 2007

In relazione alla sentenza con la quale il Tar vorrebbe riabilitare la figura di Silvio Badalamenti, nipote del boss Gaetano (mandante dell'omicidio di Peppino), annullando il rifiuto del Ministero dell'Interno di inserire lo stesso tra le vittime di mafia e terrorismo, affermiamo che nessun cittadino che abbia un minimo di senso civico e di giustizia potrebbe mai concordare con questa decisione.
Silvio Badalamenti, figlio di un fratello di Gaetano, ha curato alcuni affari dello zio durante la sua latitanza. Fu chiamato anche in causa durante il processo Impastato in quanto, in base alle dichiarazioni del pentito Siino, era ampiamente informato sulle circostanze che avevano determinato l'omicidio di Peppino.
Silvio Badalamenti è stato ucciso su ordine di Gioacchino Calabrò, boss di Castellammare del golfo il 2 giugno del 1983. Dopo la sua riabilitazione ci aspetteremo magari anche quella di Salvo Lima, casomai con l'invenzione che ad eliminarlo siano state le Brigate Rosse.
L'elenco delle vittime di mafia e terrorismo non può associare i nomi degli appartenenti alle famiglie mafiose e di figure collaterali agli ambienti della criminalità organizzata, più o meno coinvolti negli affari illegali ed eliminati durante le faide, a quelli di coloro che hanno lottato con tutta la loro determinazione contro il fenomeno mafioso e ci hanno anche rimesso la vita: sarebbe l'ennesima pesante vergogna per lo Stato Italiano.
Dagli atti del Processo Impastato:
P.M. : ... signor Siino, riferisca alla Corte di Assise tutto quello che sa relativamente all'omicidio di Giuseppe Impastato e se ha appreso notizie, fatti, circostanze da terze persone, specifichi da chi.
Siino Angelo : Esattamente questa è la cosa che effettivamente so, cioè ho appreso da altre persone ... a qualcosa su questo omicidio e precisamente da tale Silvio Badalamenti che è un personaggio che conoscevo, era un mio buon conoscente, e che praticamente una volta, commentando, subito dopo ... qualche tempo dopo l'omicidio dell'Impastato, mi disse che effettivamente .. ce la ficiru finiri con il fatto del "Tano seduto", cioè me lo ... mi fece capire che effettivamente l'Impastato era stato ucciso per delle offese arrecate al Gaetano Badalamenti. Non abbiamo commentato altrimenti perché il Silvio Badalamenti era una persona abbastanza chiusa e effettivamente non mi disse altro. Fece anche alcuni apprezzamenti anche sulla madre del Badalamenti ... dell'Impastato stesso ... e la cosa finì lì.
P.M. : Senta Silvio Badalamenti le accennò al ruolo che aveva avuto in quel delitto Gaetano Badalamenti?
Siino Angelo : Ma mi disse che ce la fece finire, che effettivamente ... parole molto così ... non ... non abbastanza chiare, ma abbastanza intendibili, mi disse ce la fecero finire con u fatto du "Tano seduto" e mi disse che era una persona che era figlia di gente buona ... gente buona ma INCOMPRENSIBILE parlando e praticamente era un ... personaggio che non doveva avere questo tipo di atteggiamento.
(Omissis)
P.M. : ... quando fa riferimento alle notizie avute da Silvio Badalamenti, in che epoca ci troviamo?
Siino Angelo : Alla fine degli anni 70 ...
P.M. : Può essere più preciso?
Siino Angelo : Intorno al ... signora ... poteva essere ... diciamo che ... 80 ... 79, non ... non riesco ad essere più preciso.
P.M. : ... i suoi rapporti con Silvio Badalamenti erano frequenti, occasionali ... e quando le ha raccontato dell'omicidio Impastato, dove vi trovavate, lo ricorda?
Siino Angelo : In macchina, stavamo andando in provincia di Trapani non mi ricordo bene per che cosa ... il Silvio Badalamenti era imparentato anche con altro personaggio che io ben conoscevo, che era tale Vincenzo Randazzo, anche lui parente del Badalamenti, mi pare che fosse nipote ....".
E va aggiunto che sebbene il Siino abbia precisato di non sapere se Silvio Badalamenti fosse uomo d'onore, quest'ultimo era pur sempre il figlio del fratello di Gaetano e dunque era nelle condizioni di rendersi ben conto di quanto intollerabile fosse divenuta la martellante azione di pubblica denunzia portata avanti a Cinisi dall'Impastato.
Né può sottacersi che, come si desume dall'allegata sentenza resa nell'ambito del "maxi uno", anche Badalamenti Silvio pagherà con la vita i suoi rapporti con lo zio, ma solo allorquando nei primi anni '80 prenderà corpo l'offensiva dei "corleonesi" nel territorio di Cinisi.