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Mastrogiovanni, condannati i medici
Cinzia Gubbini
30 ottobre 2012

Franco Mastrogiovanni morì crocifisso nel suo letto di dolore, due anni fa, nel reparto psichiatrico di Valle della Lucania, dove era stato rinchiuso per un trattamento sanitario obbligatorio. Oggi i due medici responsabili della custodia di quel paziente sono stati condannati in primo grado dal giudice Elisabetta Garzo. Ai medici accusati di sequestro di persona, morte per consegeunza di altro delitto (cioè il sequestro) e falso in atto pubblico sono state riconosciute le attenuanti generiche. Tuttavia non potranno esercitare la funzione medica per i prossimi cinque anni. Michele Di Genio, il primario del reparto all'epoca dei fatti, è stato condannato a tre anni e sei mesi, Raffaele Basso e Rocco Barone a quattro anni,Americo Mazza a tre anni insieme a Anna Ruberto e due anni per Michele Della Pepa. Assolti, invece, gli infermieri

E' stata dunque scongiurata la conclusione che temva la famiglia di Mastrogiovanni: e cioè che la tesi sostenuta dal primo pm - che poi era stato trafserito non fosse accolta, anche perché il nuovo pubblico ministero aveva decisamente cambiato rotta, sostenendo che ad uccidere Mastrogiovanni non era un era stato un edema polmonare dovuto alla contenzione - tesi del primo pubblico ministero - bensì un più banale infarto. E per questo dovevano essere condannati per omicidio colposo soltanto i medici e gli infermieri di turno l'ultimo giorno.

Franco Mastrogiovanni aveva 53 anni: morì nella notte tra il 3 e il 4 agosto del 2009 legato mani e piedi al letto di ospedale del reparto psichiatrico di Valle della Lucania. La sua agonia è stata filmata integralmente dalle telecamere dell'ospedale. E quel documento choccante, ma per altri versi eccezionale, è stato trasmesso qualche settimana fa per intero dal sito de L'Espresso. Una sintesi di quell'agonia può essere vista qui: (guarda). Sono scene choccanti, si vede un uomo abbandonato in un letto di ospedale, senza alcuna ssistenza, senza che nessuno gli dia da bere per ben 82 ore. E' il video di una tortura. E forse oggi è stata fatta un po' di giustizia.