Rete Invibili - Logo
Il sasso che si muove da solo al processo per la morte di Carlo Giuliani
Checchino Antonini
9 ottobre 2013

Il sasso "che si muove da solo" è stato il protagonista dell'udienza di stamattina del processo civile per l'omicidio di Carlo Giuliani. I legali della famiglia Giuliani, infatti, hanno mostrato al magistrato il video con la minuziosa ricostruzione delle sequenza di avvenimenti confezionato nell'ambito dei processo a 25 manifestanti e che ha dimostrato, fra l'altro, che una delle cause della precipitosa fuga dei carabinieri che porterà la camionetta su cui era a bordo Mario Placanica a "incagliarsi" in piazza Alimonda, fu un sasso lanciato dal vicequestore aggiunto Adriano Lauro verso i manifestanti che sfilavano in via Tolemaide (lancio di cui lui stesso ha ammesso la "paternità").

Il funzionario in questione, si vede nel video, è quello rimasto famoso per aver finto di inseguire un manifestante che gridava «Assassini!» urlandogli più o meno: «Sei stato tu a ucciderlo, con il tuo sasso!». In sintesi, è colui che ha iniziato la messinscena dalle gambe corte della morte dovuta alla pietra.

Carlo fu ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere in piazza Alimonda, il pomeriggio del 20 luglio 2001 al termine di scontri innescati dalle cariche illegittime dei carabinieri contro un corteo regolarmente autorizzato. Il processo civile era l'unico modo per portare in un'aula di tribunale la morte del ventitreenne dopo l'archiviazione del caso in sede penale. La famiglia Giuliani ha citato per danni il vicequestore aggiunto Lauro, che comandava l'ordine pubblico in piazza Alimonda, Mario Placanica, il carabiniere che sparò e che non fu mai processato e i ministeri dell'Interno e della Difesa. «Non ci interessa il risarcimento - ha spiegato dopo l'udienza a Popoff l'avvocato Gilberto Pagani - quello che vogliamo è stabilire la verità e soprattutto le responsabilità che gravitano intorno alla morte di Carlo».

Per la famiglia Giuliani, dunque, da parte di Lauro si trattò di un improvvisato tentativo di depistaggio, da parte del vicequestore, che si fece concreto qualche minuto dopo: ci sono infatti diverse foto che mostrano come la fronte di Giuliani sarebbe stata colpita, mentre era già morto o forse solo esanime proprio da un sasso che "balla", in due diversi fotogrammi, prima sul lato destro abbastanza lontano dal corpo, poi sul sinistro, insanguinato, più vicino alla testa.

Nella ricostruzione anche gli altri elementi che secondo la famiglia Giuliani non sono stati presi in considerazione nell'indagine che portò all'incredibile archiviazione del caso: dalla distanza di Carlo dalla camionetta (era a 4 metri quando viene fotografato con l'estintore in mano, alla mano che impugna la pistola puntandola ad altezza uomo ben prima dell'arrivo Giuliani sulla scena.

Tutti elementi che il magistrato dovrà valutare e lo farà, verosimilmente entro pochi giorni. La famiglia Giuliani ha chiesto che vengano interrogati sia Mario Placanica, sia il colonnello Fabio Cappello (che comandava i carabinieri in quella piazza), e il magistrato si è riservato di decidere questo.