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Il Coisp ancora contro Carlo Giuliani
Ludovica Schiaroli
26 settembre 2013

Questa mattina un gruppo di poliziotti appartenenti al Coisp ha manifestato davanti al comune di Genova per chiedere che il cippo dedicato a Carlo Giuliani venga rimosso da piazza Alimonda.
"Non possiamo accettare che sia celebrato chi, nel 2001, attentò alla vita di un rappresentante dello Stato che fu costretto a difendersi legittimamente" - ha spiegato Bianchi, il segretario provinciale del sindacato - siamo qui davanti a Tursi per verificare che tutto sia stato fatto in modo legittimo e per dimostrare la nostra contrarietà al posizionamento del cippo".
Ricevuti prima dalla segreteria dell'assessore alla Legalità e Sicurezza Fiorini, si sono poi fermati a parlare con Rixi (Lega Nord) e Enrico Musso (Gruppo Misto). "Entrambi hanno dimostrato interesse per noi e hanno promesso che si sarebbero informati", ha aggiunto Bianchi. Il senatore Enrico Musso ha fatto poi sapere che avrebbe chiesto una convocazione in consiglio comunale.

"Trovo la richiesta sconcertante - ha dichiarato Antonio Bruno, (Federazione della Sinistra) - al di là dell'aspetto normativo, che per altro penso sia stato fatto tutto secondo le regole, quello che più mi rattrista è l'accanimento nei confronti di un ragazzo morto mentre stava manifestando". "Probabilmente qualcuno non riesce a rassegnarsi, ma questo dimostra ancora una volta come il G8 a Genova sia stata la storia di una repressione degli Stati contro i movimenti altermondialisti", conclude Bruno.

Il cippo è stato posizionato - con le autorizzazioni necessarie - lo scorso 20 luglio al posto della lapide che era stata più volte imbrattata. Regalato da alcuni compagni di Carrara ha su scritto "Carlo Giuliani, ragazzo, 20 luglio 2001".

La manifestazione annunciata con largo anticipo non ha comunque raccolto molta gente, fatta eccezione per la dozzina di poliziotti lì presenti.
Chissà se il recente esito della sentenza sulle violenze subite dai manifestanti nella caserma di Bolzaneto - dove la Cassazione ha messo per iscritto che "le violenze e le illegalità commesse dalle forze dell'ordine hanno dimostrato il completo accantonamento dei principi-cardine dello Stato di diritto", hanno in qualche modo contribuito alla mancata partecipazione da parte dei genovesi.