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Napoli, il vicequestore del G8 mena un giornalista
Checchino Antonini
8 maggio 2013

Le reti studentesche napoletane hanno diffuso video sulla carica di ieri pomeriggio agli studenti in via San Sebastiano.

Il primo video, di Napoli Urban Blog, è doppiamente importante, perchè dimostra come la carica agli studenti parta in modo assolutamente gratuito e come sia il vicequestore Fiorillo a dirigere la carica e aggredire personalmente il videogiornalista "colpevole" di fare il suo lavoro riprendendo la scena. «Ci chiediamo se un dirigente che ha questi comportamenti possa essere vicequestore e gestire l'ordine pubblico in una grande città metropolitana come Napoli», si domandano le reti.

Il vicequestore Fiorillo era a Genova, nel 2001, proprio in piazza Alimonda a dirigere uno dei due reparti chiamati a occupare la piazza dopo lo sparo a Carlo Giuliani e nel processo su quei fatti si è distinto per i suoi vuoti di memoria, per non saper raccontare niente del sasso che sfigurò Carlo morente, per non essersi accorto del linciaggio del fotoreporter Eligio Paoni a cui in quella piazza fu spaccata la testa, fratturata una mano e distrutta la macchina fotografica mentre i poliziotti lo sporgevano a forza sul cadavere. Il vicequestore è stato così sbadato da non presentare neppure una relazione di servizio, magari fasulla come molti suoi colleghi, pur essendo in servizio sulla scena di un omicidio. In tribunale perfino il m registrò la stranezza dei suoi vuoti di memoria su episodi così straordinari da essere, di solito, indimenticabili per chi vi assista.

Quel 20 luglio di 12 anni fa, quando le cariche violentissime e improvvise colpiscono il corteo uscito dallo stadio Carlini su via Tolemaide e poi gli scontri arrivano in piazza Alimonda, il reparto di Fiorillo contribuisce in pratica al "grande tappo", la tonnara in cui la gestione dell'ordine pubblico del G8 chiude i manifestanti.

Piazza Alimonda è a vista del reparto di Fiorillo, che può osservare da lontano quel defender da cui parte il proiettile mortale che colpisce Carlo Giuliani. Sono da poco passate le 17. Il reparto di Fiorillo è chiamato così al supporto e occupa piazza Alimonda subito dopo lo sparo. Con loro in piazza c'è il reparto diretto dal vicequestore Lauro, quello che insegue il manifestante che urla "assassini!" gridando a sua volta: "l'hai ucciso tu, col tuo sasso...". E invece era stato un proiettile dei carabinieri ma forse il vicequestore Lauro aveva avuto un altro tipo di "intuizione".

Fiorillo è iscritto al Sap che allora era diretto anche dal questore Izzo, ora travolto da uno scandalo di corruzione ma all'epoca protagonista della tonnara napoletana di Piazza Municipio, poche settimane prima del G8 di Genova.

Nei filmati di quel giorno in Piazza Alimonda c'è un vicequestore che non fu mai identificato perché travisato dal casco, un casco di tipo Ubbot, lo stesso che Fiorillo dichiarò di indossare per l'occasione. Il colonnello Tesser presentò alla commissione parlamentare sul G8 la lista dei funzionari che sarebbero transitati per piazza Alimonda quel 20 luglio 2001. Sono sette. In tre hanno i gradi di vicequestore aggiunto, una torre e due stelle. Tra loro i due che gestivano i contingenti in piazza dopo lo sparo: Lauro, che però nelle foto si riconosce ed ha un casco normale, e Fiorillo. Ovvio che è solo una coincidenza ma il personaggio non è stato di grande aiuto proprio per la memoria cortissima.

Un promemoria di Nicola Angrisano (nome collettivo dietro il quale lavora un collettivo di mediattivisti napoletani) ricorda che in Alimonda c'era un funzionario di polizia che si impone nella narrazione fotografica della giornata. E' rimasto però senza nome. Nell'inchiesta giornalistica denominata "Pillola rossa - l'orrore di piazza Alimonda" costruita sugli atti processuali e della commissione conoscitiva (non è una vera inchiesta) parlamentare sul G8, è denominato "Mister 17" per un segno sul casco.

Si tratta di un uomo sempre nascosto dal suo casco che è vicino al corpo di Carlo per tutta la durata della scena. C'è quando il sasso è assente e quando compare vicino al corpo martoriato. Assiste a tutta la situazione mentre spaccano le ossa a Eligio Paoni. Lo dimostrano le fotografie. Sulle spalle di "Mister 17" si vedono una torre e due stelle, i gradi di un vicequestore aggiunto. E' un poliziotto "Mister 17".

"Durante la permanenza di "Mister 17" si infierisce su un moribondo e avvengono pestaggi, danneggiamenti a cose altrui, minacce gravi e infine si modifica la scena di un omicidio prima dell'arrivo della polizia giudiziaria". Mister 17 quanto meno ha visto, sa, può dire la verità. Ma non si dichiarerà mai. Su Carlo, Fiorillo dichiarerà solamente: "Su come fosse vestita la persona morta, posso dire soltanto come l'ho vista in terra perché da lontano ho notato solo dei movimenti. Indossava un passamontagna nero che copriva il volto; questo è stato tolto da noi quando sono venuti i medici rianimatori. Abbiamo notato immediatamente che aveva un buco in fronte o qualcosa del genere; al momento sulla fronte non c'era molto sangue e, quindi, poteva sembrare opera anche di una pietra. Infatti, ricordo che a terra c'erano delle pietre - a parte l'estintore - ma non ricordo se una di esse fosse insanguinata".

Non ha visto nessuno colpire quel ragazzo morente, non ha visto nessuno spaccare le ossa a un fotografo.

Dopo le cariche di ieri, intanto, gli studenti hanno raccolto con i telefonini le testimonianze a caldo di abitanti e negozianti di via San Sebastiano sulle cariche agli studenti. Compresi i musicisti Daniele Sepe e Francesco Villani Anche questo lavoro è a disposizione di chi voglia ripostarlo.

Le reti studentesche di Napoli erano scese in piazza in mattinata per un "benvenuto" polemico, sotto la Prefettura, alla nuova ministra dell'Istruzione che era in tour nella città partenopea e in solidarietà con i loro compagni della ex Cuem brutalizzati dalla Celere alla Statale, ma si sono viste recapitare l'eloquente biglietto da visita di Angelino Alfano, braccio destro di Berlusconi e nuovo ministro di Polizia. Durante la mattinata anche un gruppo di infiltrati di Forza nuova, guidati da un loro esponente notoriamente colluso con la camorra, è stato protagonista di azioni violente nei confronti degli studenti. I forzanovisti erano mescolati a un gruppo di lavoratori e la stampa ufficiale ha avuto buon gioco nel dire che ci sarebbe stato uno scontro tra operai e studenti.