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Comunicato sul testo unificato Legge sui servizi segreti
Falco Accame
8 febbraio 2007

Il testo unificato in discussione alla Camera rovescia alcune delle principali norme che vennero introdotte nella Legge 801/77 per evitare che si ripetessero le gravi deviazioni che si erano verificate nei Servizi Segreti, tra cui quella di creare reparti armati (come era stata in passato la Falange Armata e la Gladio all'estero).
La legge è, in molti punti, identica alla proposta del Gen. Jucci, già capo del SIOS Esercito e capo dei Carabinieri. Torna in vigore quanto era in vigore all'epoca del SIFAR, all'epoca del Gen. De Lorenzo e cioè la possibilità, per i Servizi d'Informazione che, secondo la Costituzione, dovrebbero compiere compiti di pura Intelligence, di disporre di reparti come le Teste di Cuoio per operazioni clandestine (come potrebbe essere quella del rapimento dell'Imam di Milano), al di là di quanto prevedono le leggi dello Stato. Due deliberazioni della Magistratura hanno considerato "eversive dell'ordine costituzionale" le operazioni armate dei Servizi (come sotto riportato)
Non viene posto neppure un divieto, dopo quanto accaduto con l'iscrizione dei vertici dei Servizi (i Generali Miceli, Maletti, Santovito, Grassini) di iscriversi a Logge segrete. Viene legittimato l'UCSi come ufficio che ha la possibilità di schedare i cittadini italiani e vengono così mantenute in vita le oltre 300.000 schedature già esistenti ed in più si concede, senza specificarne nemmeno i criteri operativi di concedere i nulla osta di segretezza che in passato è stato concesso perfino a brigatisti e a ditte legate alla mafia.
Le indennità già cospicue dei Servizi (la cosiddetta indennità di cravatta) diventano addirittura due e non si sa se esentasse e pensionabili. Si legittima l'assunzione di familiari purchè partecipino ad un concorso senza che peraltro si specifichino le modalità di tale concorso. Le questioni più delicate vengono tolte dall'ambito della legge ed affidate a regolamenti futuri non conosciuti dal Parlamento mentre vara la legge, regolamenti che potrebbero anche essere classificati "riservati" e quindi non conoscibili dai cittadini e comunque non comportanti la possibilità di ricorsi legali in quanto non espressi in termine di legge, nè sanzioni legali in caso di violazione.
Ritorna l'impostazione che i Servizi avevano al tempo del SIFAR, impostazione che resa possibile l'effettuazione di colpi di Stato, come quello che fu condotto in Tunisia per la destituzione del Presidente Bourghiba a cui presero parte reparti italiani, come è stato descritto nel libro 'Nome in codice Ulisse' dell'Ammiraglio Fulvio Martini.
Vengono di nuovo rese possibili le schedature di cittadini italiani non previste dalla Costituzione e di cui presso l'UCSi esistono già oltre 300.000 fascicoli con un rovesciamento, anche qui, di quanto venne stabilito nella legge 801/77.
Falco Accame ex Presidente Commissione Difesa della Camera

Deliberazioni della Magistratura sull'impiego dei Servizi Segreti in operazioni armate:
A proposito dell'attività degli Ossi si è pronunciata in due sentenze la Magistratura. Nella sentenza del 21 marzo 1997 della II Corte d'Assise di Roma si legge della esistenza di una organizzazione costituita anche da appartenenti alle forze armate e preordinata al compimento di azioni di guerra ancorché non ortodosse al di fuori della unica istituzione che in base all'ordinamento costituzionale deve legittimamente ritenersi incaricata dello svolgimento di attività di difesa della Patria e cioè al di fuori delle forze armate e al di fuori di un qualsiasi controllo da parte del Capo dello Stato che, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, di queste ha il Comando. Nella sentenza del 1 febbraio 2001 della Corte Suprema di Cassazione si legge che, in merito al contenuto del documento OSSI "la Corte territoriale ha puntualmente argomentato come esso riguardasse l'impiego di 'operatori speciali' del servizio italiano nella organizzazione della 'guerra non ortodossa' mediante una struttura collocata al di fuori dell'ordinamento delle forze armate e esclusivamente preposta alla difesa della patria, anche mediante il coinvolgimento occulto di personale adibito ad altri compiti, sottratta infine ad ogni controllo istituzionale. Siffatto documento concerneva fatti eversivi dell'ordine costituzionale e doveva quindi conseguentemente considerarsi sottratto alla garanzia della tutela del segreto di Stato". Da queste due sentenze appare chiaramente che vi è stato del personale militare impiegato al di fuori da quanto previsto dalla Costituzione. Una simile problematica era stata già sollevata anni or sono a proposito del contenuto della pubblicazione DC2 ('La cooperazione civile-militare', Ed. 1983), dal settimanale 'Punto critico' e dalle interrogazioni del Senatore Pollice e dell'On. Dorigo rispettivamente in data 18 gennaio 1991 e 13 giugno 1995. Infine, come segnalato in precedenza, nella operazione Delfino, condotta da reparti di Gladio nel 1996, erano state pianificate attività di tipo terroristico come lancio di bombe a mano contro sede di partiti politici a scopo intimidatorio, azioni di provocazione come aggressioni e pestaggi di sacerdoti e militari con provocazioni che giustificassero l'intervento militare per ristabilire l'ordine (destabilizzare per stabilizzare).