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Aldro, in corteo a Ferrara per verità e giustizia
Un anno dopo da tutta Italia per chiedere un processo pubblico
Checchino Antonini
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
23 settembre 2006

"Verità, grido il tuo nome per quello che non doveva succedere, per quello che non è ancora successo, perché non succeda mai più". Per lo striscione che andrà ad aprire il corteo nazionale di oggi pomeriggio sono state scelte le ultime parole di "Paff il gatto", pièce teatrale che Roberto Zanetti ha scritto apposta per il primo non-compleanno di Federico Aldrovandi, il diciannovesimo compleanno vero, sarebbe stato, se il ragazzo non si fosse imbattuto nel misterioso e violento controllo di polizia, "quello che non doveva succedere". Un anno dopo, intorno alla famiglia e agli amici si materializza a Ferrara quel piccolo laboratorio di democrazia partecipata stimolato dal blog che Patrizia Moretti, la mamma di Aldro, ha voluto aprire dopo cento giorni di assordante silenzio da parte delle istituzioni. Da allora sono cambiate molte cose. Sono cambiate le versioni ufficiali che descrivevano il ragazzo come un tossico, un autolesionista, un violento. Nulla di più lontano dalla realtà: «Ero orgogliosa dell'uomo che sarebbe diventato», ripete sua madre. "L'Aldro" era un ragazzo come tanti, come i suoi amici di sempre che hanno organizzato i sit-in ogni sabato nella piazza principale della città, la stessa dove approderà il corteo stasera. I suoi compagni sono cambiati anche loro. Così com'è cambiato il Pm dell'inchiesta. E' successo sei mesi dopo e ancora non si sa bene il perché del passaggio di consegne. Da allora, però, è cambiato il passo. Ci sono quattro poliziotti iscritti al registro degli indagati per omicidio preterintenzionale e c'è una donna camerounense che ha testimoniato in sede di incidente probatorio. Ha detto che Federico stava camminando in mezzo a quattro poliziotti e che è andato giù in un attimo sotto le manganellate. Due sfollagente gli si spezzano addosso. C'è del sangue e una voce di donna, una dei quattro agenti, tranquillizza il collega: «Non preoccuparti non siamo stati noi, è stata la roba». Ma la roba non c'è. La perizia tossicologica trova solo «lievi» tracce di qualcosa ma insufficienti a spiegare la versione ufficiale scritta sui rapporti contraddittori della polizia. Chi lo scrive e lo dice finirà nel mirino della Procura di Ferrara. Ma la storia va avanti. Il blog diventa il più cliccato d'Italia. Da allora è cambiato anche il questore. E' successo pochi giorni fa, sei giorni dopo che Amato era passato per Ferrara ed aveva convocato in Prefettura Lino Aldrovandi, padre del ragazzo e ispettore di polizia municipale. S'è augurato, il ministro, che il Gip legga le carte con la sua «stessa attenzione». Che s'arrivi presto a un processo, proprio come chiede la piattaforma della manifestazione.
Del nuovo questore, Luigi Savina, si sa che è stato un "mobilino" a Palermo, a capo di quella squadra mobile quando fu catturato Brusca. Appena arrivato s'è preso un caffè con la famiglia Aldrovandi che è uscita rinfrancata da Via Ercole I d'Este. Savina punta a minimizzare l'allarmismo dentro e fuori le mura della questura, che ha promesso sarà la «casa della trasparenza» e ha chiamato funzionari e contingenti da fuori per garantire l'ordine pubblico durante la manifestazione. Che sarà pacifica, senza violenza alcuna, neppure verbale. Nessuna bandiera di partito, anche se hanno aderito quelli dell'Unione (ci saranno i parlamentari del Prc). Verrà con l'Arci, Paolo Beni, e Haidi e Giuliano Giuliani, la mamma di Dax, la Fiom, il sindaco Sateriale, che per primo ha rotto la solitudine degli Aldrovandi, ci sarà la giunta estense, e centri sociali di tutta Italia, associazioni di memoria e tantissimi singoli. Segnali di partecipazione trasversale. Ci sarà don Bedin e la parrocchia di Viale Krasnodar, quella frequentata dalla coraggiosa donna camerounense. Pulmman e treni si muoveranno dall'Emilia intera, Milano, Genova, Roma, Perugia, Firenze. Elisa Corridoni, del comitato promotore, si aspetta almeno tremila persone. Una breve lettera aperta dei genitori domanda a tutti rispetto. Per Federico, per la città, per chi s'imbarcato nella ricerca di verità e giustizia. «La mancanza di rispetto per il prossimo e le istituzioni - avvertono - avvelena la nostra causa. La solidarietà è linfa vitale per il futuro».

Solo Forza Italia prova a intorbidire l'aria nuova di Ferrara. Sembra che qualcuno - smentito decisamente dal questore in persona - passi negozio per per negozio a suggerire di calare le saracinesche perché ci potrebbero essere disordini. «Sto lottando da un anno e ho sempre dovuto combattere anche con la distanza di tanti - dice ancora Patrizia - una specie di "ti sono vicino ma non troppo. Forse è solo paura di un dolore così grande e assurdo"». Ma forse l'aria sta cambiando. La manifestazione di oggi, scrivono le donne dell'Udi «è un atto fertile. Partorirà effetti profondi e indelebili».