Rete Invibili - Logo
Chiediamo verità su Federico, senza criminalizzare la Polizia
Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi
Fonte: Liberazione, 17 marzo 2006
17 marzo 2006

Caro Direttore,
abbiamo appreso dalla stampa che sono stati iscritti sul registro degli indagati i nomi di 4 poliziotti che quella maledetta mattina del 25 settembre hanno incrociato il loro destino con quello di mio figlio Federico, che lì doveva terminare la sua troppo breve corsa.

Caro Direttore, noi siamo una famiglia normale anche se duramente provata dalla tragedia che ci ha colpiti. Preghiamo Dio che ci aiuti a sopportarne il terribile peso, che aiuti la nostra famiglia a superare questa terribile prova.

A tutti i ragazzi amici e non che seguono questa drammatica vicenda rammentiamo le poche ma significative parole pronunciate da uno dei nostri avvocati all'assemblea del Liceo Ariosto.

Questo purtroppo non è un film, o una fiction televisiva. E' una tragedia drammaticamente vera che ha segnato il destino di tutti. Federico non c'è più e non ci verrà mai più restituito, almeno su questa terra; ma Federico non è un eroe. Se ha sbagliato ha pagato troppo duramente i suoi errori, rimanendo stritolato in un meccanismo più grande di lui che è rimasto sordo e cieco alle urla di colui che stava stritolando.

La droga, intesa come sballo del sabato sera, può significare anche questo. E' la via d'accesso ad una realtà terribilmente pericolosa e spietata che non può e non deve essere sottovalutata o, peggio, ignorata. Ai genitori di questi ragazzi diciamo: non date nulla per scontato, siate più bravi e più attenti di quanto non siamo stati noi con Federico, perché i rischi ed i pericoli di contatto con la droga sono dovuti purtroppo ad una sempre maggior facilità di acquisto, talvolta in ambienti e circostanze insospettabili.

E' per questo che la nostra pressante richiesta di verità sulla morte di Federico, non può esser interpretata come uno sconsiderato atto d'accusa nei confronti delle Forze dell'ordine che sono e devono essere le migliori alleate per combattere la droga in ogni sua forma e manifestazione.
Abbiamo censurato l'intervento dei sindacati di Polizia che ci hanno accusato addirittura di sciacallaggio perché in un'ottica di inopportuna difesa di coloro che sono coinvolti nella morte di Federico, hanno tentato di trascinare nella polemica tutta l'istituzione della Polizia di Stato che gode e godrà sempre in quanto tale del nostro giusto rispetto. Non approviamo la pubblicazione del nome degli imputati sui quotidiani locali quasi a volerli mettere alla pubblica gogna, prima ancora che vi possa essere, se mai vi sarà, un regolare processo. Non potrà che prestare il fianco a facili e prevedibili strumentalizzazioni di ogni tipo. Tutto ciò non fa altro che aumentare la confusione.

Noi attendiamo soltanto che il Procuratore risponda alle domande che pubblicamente gli abbiamo rivolto.