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Caso Aldrovandi il sindaco di Ferrara esorta i cittadini: «Chi ha visto parli senza alcuna reticenza»
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)
30 giugno 2007

Un testimone chiave del caso Aldrovandi, il giovane di 18 anni morto a Ferrara durante un intervento di polizia, «preferisce mantenere l'anonimato e parlare in tv piuttosto che non davanti a un magistrato. Facciamo fatica a capire i motivi di questa reticenza» e «la testimonianza libera e responsabile è un dovere civile». A dirlo è il sindaco di Ferrara Gaetano Sateriale, riferendosi all'uomo che lunedì durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" ha affermato di aver visto gli agenti picchiare il ragazzo, preferendo però rimanere anonimo. Dalla trasmissione, per Sateriale ,sono emerse tre cose: la grande dignità della famiglia di Federico («a loro va tutta la nostra stima e solidarietà»), che la ricostruzione della verità è più vicina («malgrado le lentezze e le omissioni iniziali»), ma anche «un'immagine di Ferrara come città sonnolenta e reticente. E di questo non possiamo che sorprenderci e dolerci». Sateriale ricorda che «la testimone oculare che per prima ha raccontato quello che ha visto quella tragica mattina è una cittadina camerunense. Il secondo testimone (importante perché sembra descrivere una fase precedente) preferisce mantenere l'anonimato». «Non c'è ragione di avere timori di nessun genere. Non li ha avuti una immigrata che ha bisogno di un permesso di soggiorno per continuare ad abitare a Ferrara. Lo dovrebbero avere dei cittadini con pienezza di diritti e di doveri?». Dai primi mesi del 2006 molte cose sono cambiate «in meglio» per Sateriale: le indagini hanno preso un «corso efficace e intelligibile», il rinvio a giudizio dei quattro poliziotti della pattuglia «mette anche gli accusati nelle condizioni di difendersi pienamente», la Questura «appare in grado di scavare con trasparenza e alla luce del sole anche sulle proprie lacune e sui propri errori», i giornali locali «scrivono cose più documentate e meno autocensorie». In sostanza, «si sta ricostruendo un rapporto di fiducia tra cittadini e Istituzioni preposte all'accertamento della verità che era stato pericolosamente incrinato». È il momento per ricostruire la verità.