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«In via Ippodromo quella notte io c'ero Nessun urlo fino all'arrivo della polizia»
Su «Chi l'ha visto» ieri sera una testimonianza inedita sulla morte di Federico Aldrovandi. L'appello dei genitori: «I testimoni parlino»
Cinzia Gubbini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)
26 giugno 2007

Una nuova, importante testimonianza potrebbe cambiare le carte in tavola nel processo Aldrovandi, il diciottenne ferrarese morto due anni fa dopo uno controllo di polizia. Un uomo, ancora anonimo, sostiene di aver assistito alla prima fase dell'incontro tra la polizia e Federico. E la sua ricostruzione racconta tutta un'altra storia: una trama nuova, secondo cui la polizia non sarebbe intervenuta dopo le chiamate degli abitanti che sentivano le urla di un ragazzo «agitato» in strada. Quelle urla sarebbero conseguenza di un precedente incontro tra il ragazzo e una volante della polizia. Ma andiamo con ordine: la testimonianza è stata raccolta dalla trasmissione «Chi l'ha visto», diretta da Federica Sciarelli, e mandata in onda ieri sera. In collegamento, anche i genitori di Federico, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi. Per loro, proprio qualche giorno fa, un pirmo apsso verso l'accertamento della cerità: mercoledì scorso, infatti, il tribunale di Ferrara ha rinviato a giudizio i quattro agenti per omicidio colposo. Si apre quindi il processo in cui si accerterà cosa è accaduto quella notte e cosa abbia ucciso il giovane Federico. Si conoscerà anche la versione dei quattro poliziotti, che finora, e fino all'udienza preliminare, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
In questi mesi molto si è detto delle carenze della prima fase delle indagini, condotte dal pm, Mariaemanuela Guerra, che poi abbandonò per generici «motivi famigliari»: testimoni ricercati con molta lentezza, poca collaborazione con la famiglia, scarsa attenzione nella conservazione delle prove, e altro ancora. Era però sempre stato dato per scontato che una cosa fosse vera e incontrovertibile: l'intervento delle due volanti in via Ippodromo, come dimostrato chiaramente dai brogliacci compilati dalla questura, era conseguenza delle chiamate giunte al 113 da parte di alcuni abitanti della zona che avevano sentito un ragazzo urlare in strada. Quello delle due volanti fu un «intervento di soccorso», come lo ha sempre definito l'ex questore di Ferrara, Elio Graziano. I primi dubbi sono cominciati ad affiorare quando, pochi giorni prima dell'udienza preliminare, spuntarono dalla cassaforte della polizia giudiziaria i brogliacci originali delle chiamate al 113. Li richiese uno degli avvocati della difesa. Il nuovo pm Nicola Proto li chiese alla polizia. Arrivò una nota del capo della squadra mobile con cui si informava il pm del clamoroso ritrovamento, e soprattutto del fatto che quei brogliacci erano «parzialmente difformi» dalla copia in mano alla Procura. Insomma, erano stati falsificati: l'orario della prima chiamata era stato posticipato di cinque minuti.
Sul rinvenimento dei brogliacci è già stata aperta un'inchiesta, e ci sono già degli iscritti nel registro degli indagati. Ma il problema è l'orario: perchè posticipare la chiamata di cinque minuti? La testimonianza mandata in onda ieri sera apre uno scenario inedito. L'uomo ha chiamato la redazione la mattina dell'udienza preliminare. Non ha voluto lasciare il suo nome e la sua voce è stata doppiata da un attore per tutelarne la privacy. «Quando è arrivata la polizia?», chiede l'autore del servizio, Dean Buletti, al testimone. «Erano le 5,30, mi pare», risponde. «Prima che arrivasse la polizia le non ha sentito il ragazzo che urlava?», incalza Buletti. «Le dico la verità: prima io non mi sono accorto proprio di niente. Dopo, quando sono arrivati si è sentito discutere, si è sentito dire quaclosa di un po' sostenuto, forse era il ragazzo che diceva qualcosa contro di loro». E aggiunge: «Ho visto quando hanno cominciato a picchiare, gliene davano tante, mamma mia!». Una conferma: la polizia ci è andata con la mano pesante. E una novità: Federico non avrebbe urlato fino all'arrivo della prima volante. Che, quindi, potrebbe essere giunta ancor prima delle chiamate da parte dei cittadini di via Ippodromo. Ci sono alcuni elementi che avvalorano la versione dell'uomo. Ad esempio una testimonianza raccolta dalla Procura, in cui una donna dice di aver sentito la polizia parlare di una macchina che si era allontanata dal luogo. Potrebbe essere quella del testimone anonimo. I genitori di Federico ieri hanno rivolto un appello, perché il testimone si faccia avanti. Ma anche a chiunque abbia sentito: c'erano altre persone alla finestra quella notte. Ma qualcuno ancora non ha parlato.