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GIUSTIZIA: BULGARELLI (VERDI) PRESENTA INTERROGAZIONE SULLA MORTE DI GIUSEPPE CASU.
27 ottobre 2006

Mauro Bulgarelli, capogruppo dei "Verdi-Pdci" in commissione giustizia del Senato, ha presentato un'interrogazione parlamentare sulla morte di Giuseppe Casu, venditore ambulante di Quartu S.Elena deceduto il 22 giugno scorso dopo una settimana di ricovero coatto presso l'ospedale psichiatrico Is Mirrionis di Cagliari. "Questa vicenda -spiega Bulgarelli- ha dei contorni veramente inquietanti e va chiarita in tutti i suoi aspetti. Casu, un pensionato di 60 anni, il 15 giugno scorso, nella piazza di Quartu, dopo essersi rifiutato di chiudere il suo banchetto, veniva prelevato con la forza da carabinieri e vigili urbani, ammanettato e ricoverato in TSO all'ospedale psichiatrico di Cagliari. A detta di molti testimoni l'intervento sarebbe stato particolarmente energico, tanto che Casu mostrava una mano palesemente gonfia e violacea. Giunto in ospedale -continua il senatore dei Verdi- veniva immobilizzato mani e piedi al letto di contenzione e gli venivano somministrati potenti psicofarmaci che lo portavano in uno stato di incoscienza. Dopo una settimana trascorsa in queste condizioni, Casu moriva improvvisamente il 22 giugno. Secondo i familiari, il loro congiunto non soffriva di alcuna patologia che possa essere collegata al decesso e la stessa Asl, in una sua indagine, ha riconosciuto che il trattamento non poteva essere giustificato sotto il profilo medico e che i sanitari, durante la degenza, hanno omesso di effettuare i necessari accertamenti clinici. Mi pare evidente, dunque, che siamo fronte a un caso dai troppi punti oscuri, su cui occorre fare luce: era veramente necessario un intervento tanto energico da parte delle forze dell'ordine? Perché a Casu è stata riservata una degenza in TSO così disumana e perché non è stato adeguatamente assistito dai sanitari dell'ospedale? Soprattutto -conclude Bulgarelli- bisogna accertare se esistano responsabilità per questa morte assurda, onde evitare che, come accade troppo spesso, esse rimangano impunite".

Roma 27/10/06